Helen Mirren risponde a chi critica il suo ruolo in Golda e si scaglia contro la censura

Helen Mirren risponde alle critiche per il suo coinvolgimento in Golda ed esprime preoccupazione per una certa censura verso gli sceneggiatori

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La decisione di assegnare a Helen Mirren la parte del primo ministro israeliano Golda Meir nel biopic Golda, presentato al Festival di Berlino e uscito il 25 agosto nella sale statunitensi, ha suscitato alcune polemiche in quanto l'attrice non è ebrea.

In occasione dell'uscita del film, il regista Guy Nattiv ha ribadito la legittimità della sua scelta, che ha avuto anche il benestare della famiglia Meir (è stato il nipote Gideon a proporre per primo Mirren per la parte). Ora, intervistata da Radio Times, è la stessa attrice a esprimersi a riguardo:

L'intera questione del casting è veramente esplosa ultimamente. Ho interpretato altri personaggi di origine ebraica in passato, ma non un personaggio così esplicitamente ebreo come Golda Meir. Ho spiegato al regista israeliano Guy Nattiv di non essere ebrea, nel caso pensasse che lo fossi. Gli ho detto: "Se è un problema, mi farò da parte". Ma mi ha risposto: "No, non è un problema. Voglio che tu interpreti Golda." E così è stato.

Anche lo sceneggiatore del film Nicholas Martin (che non è ebreo) ha espresso preoccupazione verso la tendenza dell'industria dell'intrattenimento a un "inquietante autoritarismo" su questa questione:

Non credo che questa discussione sui gentili che interpretano ebrei sia utile. Il lavoro di Helen era interpretare Golda in maniera autentica, e la famiglia di Golda riteneva fosse in grado di farlo. Un importante storico israeliano ha anche detto che Helen è "più Golda di Golda". Penso sia molto preoccupante il fatto che ci sia un inquietante autoritarismo nell'intrattenimento, che dice cosa si può e cosa non si può fare. A questo punto io dovrei solo scrivere di uomini di mezza età che vivono a sud di Londra?

Mirren, nell'intervista su Radio Times, si dice d'accordo con Martin su questa sorta di censura:

Penso che in qualche modo sia più preoccupante per uno sceneggiatore sentirsi dire che può o non può scrivere di argomenti con i quali non abbia un diretto legame in termini di DNA. Immagino sia molto allarmante. E ridicolo.

In Italia Golda non ha ancora una distribuzione.

Fonte: Radio Times

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