Harvey Weinstein: per George Clooney "è indifendibile”, molte le star contro il produttore

Una parte importante dello star system hollywoodiano sta prendendo posizione circa le accuse rivolte negli ultimi giorni contro Harvey Weinstein

Redattore su BadTaste.it e BadTv.it.


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Una parte importante dello star system hollywoodiano sta prendendo posizione circa le accuse rivolte negli ultimi giorni contro Harvey Weinstein.

Al di là dell'aspetto di cronaca della vicenda - che, lo ricordiamo, non coinvolge ancora le aule dei tribunali - è bene tenere a mente che la presa di posizione di molti nomi di punta di Hollywood potrebbe (il condizionale è ancora d'obbligo) avere un peso sulla capacità di una realtà come la Weinstein Company - dalla quale Harvey Weinstein è stato appena licenziato - di attrarre talenti, porre in essere collaborazioni future con altre realtà produttive o accedere a potenziali finanziamenti da parte di privati.

Tra le ultime voci a parlare del caso, quella di Jennifer Lawrence. L'attrice ha dichiarato di essere rimasta stupita delle accuse, non avendo mai riscontrato di persona un comportamento scorretto o non professionale dal parte del noto produttore:

Ho trovato disturbanti le notizie sul comportamento di Harvey Weinstein. Personalmente, ho lavorato con Harvey cinque anni fa e non ho subito alcuna forma di molestia né ho mai saputo nulla di queste accuse. Trovo che questa tipologia di abusi sia comunque del tutto intollerabile, e il mio cuore è con tutte le donne che hanno dovuto subire un comportamento simile. Vorrei ringraziarle di persona per il coraggio che hanno avuto nel parlarne apertamente.

Tra le attrici che hanno espresso il loro disappunto circa il presunto comportamento del produttore troviamo Meryl Streep e Glenn Close.

Tuttavia, a differenza di quanto raccontato da Jennifer Lawrence, c'è chi invece ha dichiarato di aver sempre saputo del presunto comportamento scorretto di Weinstein. Pesantissimo il commento di Jessica Chastain, che ha twittato di essere stata “avvisata fin dall’inizio”:

Ero stata avvisata fin dall’inizio. Queste storie giravano ovunque. Negare che sia accaduto significa creare le condizioni affinché accada di nuovo.

Molto netta la presa di posizione di George Clooney, che ha definito "indifendibile" il presunto comportamento che viene contestato a Weinstein:

Avevo sentito delle semplici voci, negli anni 90, riguardanti alcune attrici che erano state con Harvey per avere un ruolo. Ma la parte nella quale apprendiamo che otto donne sono state pagate [per non sporgere denuncia, ndr]... In quel caso siamo su un piano del tutto diverso e non c’è alcun modo di venirne fuori bene. Non c’è niente da dire se non che è un comportamento indifendibile.

Netta anche la posizione di Jeff Bridges:

Dovrà affrontare i propri demoni adesso. Gli auguro buona fortuna, dovrà affrontare tutto questo.

Kevin Smith, dal canto suo, ha dichiarato di “provare vergogna” circa il fatto che Harvey Weinstein abbia finanziato alcuni suoi film:

Ha finanziato i primi 14 anni della mia carriera e ora so che, mentre io facevo profitti, c'era chi stava provando una grande sofferenza. Tutto questo mi fa provare una gran vergogna.

Il New York Times, lo ricordiamo, sostiene che Weinstein abbia raggiunto, in passato, almeno otto diversi accordi affinché non si procedesse nei suoi confronti con accuse formali di molestie sessuali. Tra coloro che accusano il produttore, anche le attrici Ashley Judd e Rose McGowan. Quest’ultima, inoltre, sostiene di aver già raggiunto, in passato, un accordo per 100.000 dollari a seguito di un incidente dovuto alla condotta di Weinstein mentre l’attrice era impegnata nei lavori di Scream.

L’avvocato Lisa Bloom, che in passato ha assistito Weinstein, ha annunciato sabato le proprie dimissioni dal ruolo di consigliere legale del produttore e non ha diffuso alcuna dichiarazione circa il proprio passo indietro. Charles Harder, altro legale che rappresenta Weinstein, ha invece dichiarato che le accuse diffuse dal New York Times sono “intrise di falsità e di dichiarazioni di carattere diffamatorio”, spiegando di voler fare causa al giornale. Il New York Times, dal canto suo, continua a difendere il proprio report.

Harvey Weinstein, come vi abbiamo già riportato, non fa più parte della Weinstein Company. La compagnia, dopo aver licenziato il produttore, è attualmente in silenzio, probabilmente intenta a capire come far fronte al forte danno di immagine e alle probabili ripercussioni commerciali del caso. Qualora dovessero emergere novità o eventuali svolte in merito a ulteriori ripercussioni del caso nell’assetto della Weinstein Company, nelle relazioni di questa con altre compagnie o in eventuali progetti in corso d’opera, vi terremo aggiornati.

Fonti: Variety (1), (2), (3), (4), Hollywood Reporter, The Daily Beasts

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