Harvey Weinstein bandito a vita dalla PGA

Dopo l'espulsione, Harvey Weinstein è stato bandito a vita dalla Producers Guild of America

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Nuovo provvedimento nei confronti di Harvey Weinstein, che nell'ultimo mese è stato nell'occhio del ciclone dopo una serie di accuse di molestie sessuali e stupro emerse a partire da un report del New York Times.

Tra le conseguenze dello scandalo, l'espulsione del produttore dalla Producers Guild of America, potente e influente associazione di categoria a Hollywood, avvenuta il 16 ottobre. Ieri sempre la PGA ha annunciato una nuova decisione:

Come riportato recentemente, il consiglio nazionale della PGA ha votato all'unanimità per dare il via al processo volto a terminare l'iscrizione di Harvey Weinstein. La costituzione della PGA prevede che venga dato un preavviso di 15 giorni prima che qualsiasi provvedimento disciplinare venga preso. L'associazione ha saputo che anziché rispondere alle accuse, il signor Weinstein ha volontariamente rinunciato alla sua iscrizione. Alla luce del comportamento ben noto di Weinstein - con nuovi report che emergono anche ora - il consiglio nazionale della PGA ha deciso all'unanimità di bandire a vita Harvey Weinstein dall'associazione. Questa mossa senza precedenti riflette la serietà con cui l'associazione vede le numerose notizie riguardanti decenni di condotta disdicevole da parte del signor Weinstein.

Intanto Vulture cita due fonti con "stretti legami d'affari" con la Weinstein Company, secondo cui la società (che in un primo momento sembrava potesse essere salvata dal fondo Colony Capital, accordo saltato qualche giorno fa) starebbe iniziando a prendere in considerazione l'ipotesi di licenziare anche l'altro co-fondatore, Bob Weinstein, fratello di Harvey. L'idea è che l'unico modo per vendere la compagnia (che avrebbe attirato le attenzioni di una ventina di compratori, tra cui Viacom, Lionsgate e MGM) sia allontanare definitivamente i Weinstein.

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