Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2 - i reportage dal set

Iniziano a uscire in versione estesa i set report dei siti che hanno visitato il set di Harry Potter 8 durante le riprese. Molte rivelazioni...

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Sono usciti i primi set report estesi di Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2. Il reportage di Mugglenet e quello di ComingSoon rivelano molti dettagli inediti sui set e le scene più attese dell'ultimo film della saga.

La visita ai Leavesden Studios risale a marzo del 2010, mentre erano in corso le riprese del settimo e dell'ottavo film. Ecco in traduzione i punti salienti dei due reportage:

ATTENZIONE: L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SU HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE: PARTE 2

Warwick Davis, che interpreta Unci-Unci e il professor Flitwick:

La mia scena con Maggie [Smith] è un momento cruciale: come ultima chance decidiamo di usare un sistema di sicurezza in cui tutte le statue si animano e vanno a fare la guardia al perimetro del castello. Hogwarts diventa una fortezza.

Poi, nei panni di Unci-Unci, ho partecipato alla scena della Gringotts. Anzitutto devo dire che è stato un onore per me: mi hanno chiesto di trovare sessanta persone di bassa statura per interpretare i goblin. È stato difficile reperire così tante persone sotto quell'altezza minima, e che avessero le capacità e l'energia per interpretare i goblin. Alla fine però li abbiamo trovati, ed è stato un gran giorno. Vari giorni, in realtà. È stato interessante e divertente, e anche paradossale: in quella scena io mi trovo sotto il mantello dell'invisibilità insieme a Harry, quindi in quei giorni [durante le riprese con i goblin] non mi hanno dovuto truccare. Per gli altri invece il trucco è stato complicato: un mucchio di persone venute da tutta Europa, riunite in una stanza enorme ricolma di cosmetici.

Warwick rivela che le coppe che si moltiplicano nella camera blindata non sono state realizzate con gli effetti speciali:

L'altro giorno sono passato davanti a uno degli uffici in cui si occupano degli effetti, e ho visto che stavano costruendo tutti i calici. Wow, ho detto, ma quanti ce ne sono?! [Uno degli scenografi] mi ha detto: "Questo è niente. Ce n'è un migliaio, ma dobbiamo costruirne settemila".

Scommetto che se li sogna di notte, quei calici. Facendo l'attore, oggigiorno, con il CGI e tutto quanto, immagini che non vedrai dal vivo neppure un calice. E invece ne hanno fatti settemila. Ed è questo, secondo me, il tratto distintivo di questi film: usiamo il CGI per perfezionare le scene, ma molto di ciò che vedete al cinema esiste davvero. Alcuni si sorprendono di scoprire che la Sala Grande esiste realmente!

Daniel Radcliffe sulla scena della morte di Piton:

È piuttosto violenta. Sono rimasto impressionato. È Nagini a ucciderlo. È una scena fantastica. Ma la cosa che preferisco è che tutti non facciamo che ripetere: "La rimessa delle barche? Non l'abbiamo mai vista né citata nei film precedenti! Non sapevo neppure che a Hogwarts ci fosse una rimessa per le barche!" Eppure è lì che si svolge la scena, ed è un set stupendo. Alan [Rickman] dà un'interpretazione straordinaria. Tutta la faccenda della madre di Harry: la interpreta proprio come ti aspetteresti da lui, cioè benissimo. È stato un piacere per me assistere a questa performance di Alan.

Comingsoon ha visitato il magazzino degli oggetti di scena:

Siamo stati nel "reparto creature", dove abbiamo visto alcuni prop magnifici e anche inquietanti. Una delle prime cose che abbiamo notato è il cadavere di Silente. Era un manichino, ma incredibilmente realistico. L'attenzione al dettaglio, nei lineamenti del viso, era inconcepibile. L'avresti scambiato per una persona vera. Era sdraiato su un ripiano e indossava una tunica verde chiaro e pantofole.

Amy Robertson, dell'ufficio stampa, ci ha spiegato perché le creature sono così ben realizzate: "Qualsiasi peluria – sulle sopracciglia, nel manto di un animale o di un ragno – ogni pelo è realizzato individualmente." C'erano interi team di persone che lavoravano da mattina a sera per mesi interi su un singolo prop, ma il risultato finale dimostra che ne è valsa la pena, come si è visto nei film precedenti.

Abbiamo visto anche un manichino di Harry, in una sacca per cadaveri, con puntini blu sul viso per gli effetti speciali. Questo manichino è stato usato nella battaglia finale, quando portano Harry a Hogwarts.

Il regista David Yates parla dell'inizio della Parte 2:

Ho sempre pensato che questi film hanno un bel po' di zavorra, nel senso che all'inizio di ciascuno c'è bisogno di ricordare agli spettatori dove eravamo rimasti e dove stiamo per andare. Penso sempre che l'inizio sia particolarmente difficile, perché bisogna impostare un discorso. Mi piace invece l'idea di tuffarci direttamente nel mezzo dell'azione. Ormai il pubblico ha già visto sei o sette film, non ha più bisogno di un'introduzione. Si può iniziare direttamente nel pieno dell'azione. E infatti Steve [Kloves] ha scritto la prima versione della sceneggiatura della Parte 2 proprio con questo approccio. La prima volta che l'ho letta gli ho detto: "Steve, è fantastico. Non c'è un inizio, parte e basta." Mi è piaciuto molto, ed è con questo spirito che affrontiamo la Parte 2.

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