Harry Potter 8: la conversione in 3D "funziona"
L'ultimo capitolo della saga di Harry Potter uscirà in 3D, e Tim Burke, il "mago degli effetti speciali", illustra i dettagli tecnici della conversione...
Tim Burke, il "mago degli effetti speciali" che ha lavorato a Harry Potter e i Doni della Morte, ha dichiarato in un'intervista all'LA Times che il 3D dell'ottavo film è "riuscito molto bene".
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SUI DONI DELLA MORTE: PARTE 2
Mesi fa, i produttori David Heyman e David Barron avevano giustificato la mancata uscita della Parte I in 3D adducendo la motivazione della fretta: "Il motivo per cui non abbiamo convertito la Parte I è che non ci sembrava di poterle rendere giustizia. E che anzi il 3D avrebbe compromesso il film, quindi ci è mancato il tempo."
Abbiamo lavorato in gran fretta. Per l'ottavo film abbiamo sfruttato ogni secondo disponibile, perché c'era da fare anche la conversione in 3D, una complicazione non da poco. Direi che il lavoro ha dato buoni frutti, e penso che gli spettatori saranno soddisfatti. Di questi tempi siamo tutti un po' nervosi e scettici riguardo il 3D, ma il lavoro è stato fatto molto, molto bene. Abbiamo convertito oltre 200 sequenze –anche quelle con effetti speciali, perché c'è così tanto CGI – e il risultato è molto positivo. Credo in realtà che resteranno tutti impressionati.
In particolare, ci sono sequenze molto spettacolari e divertenti verso l'inizio del film, con il drago alla Gringott. E poi le battaglie, che sono davvero epiche e soprattutto sono tante: abbiamo lavorato su quasi tutto il film, è questo il punto. Abbiamo lavorato molto sulla scuola [il castello di Hogwarts], ricostruendolo completamente in CG. Nei film precedenti avevamo sempre usato una miniatura per quella parte del lavoro; ma per avere più flessibilità nella scena di battaglia, abbiamo deciso di ricostruirlo tutto in CG, insieme al panorama scozzese tutt'intorno, per poter piazzare la cinepresa dove volevamo.
Le varie scene d'azione sono ambientate all'esterno e all'interno della scuola, e dovevamo essere certi di poterle coordinare, in una sorta di mondo virtuale. Già questa è stata un'impresa titanica. Appena i ragazzi tornano a Hogwarts e inizia la battaglia, ogni singola inquadratura è un pezzo di esterni o interni di Hogwarts, e c'è da lavorare in contemporanea sugli ambienti e sull'animazione: una fatica improba.
E' stato un lavoro complesso anche dal punto di vista logistico, perché abbiamo collaborato con varie aziende in tutto il mondo, e dovevamo accertarci che tutto si coordinasse alla perfezione in ogni scena. Uno studio si occupava di creare gli sfondi e gli ambienti, mentre un'altra azienda realizzava le animazioni da inserire in quegli ambienti, e poi il tutto andava convertito in 3D stereo. Dal punto di vista tecnico è stata una grande sfida.
Nella scena della Stanza delle Necessità abbiamo dovuto lavorare molto sulla dinamica del fuoco, e realizzare creature composte di fiamme. Un lavoro complesso e lungo. Ma in generale, la cosa più difficile in questo film è stata la quantità e la varietà del lavoro richiesto.
Ci sono state sorprese durante il lavoro?
Cerchiamo di pianificare tutto il possibile. Già prima di terminare il lavoro sul Principe Mezzosangue abbiamo iniziato a realizzare le animazioni "pre-viz" per progettare la battaglia finale. La fase di progettazione è durata nove mesi, e ne sono venuti fuori trenta minuti abbondanti di materiali che servivano a farci capire – e a mostrare a David Yates e agli altri – come sarebbe stato il risultato finale. Perché il problema, come ho detto, è che nessuno di quei luoghi esisteva davvero. Bisognava creare un'enorme scena di battaglia senza poterla filmare in una location. Quindi occorreva far combaciare tutti i pezzi del puzzle, e occorreva che tutti capissero bene in che modo i pezzi si sarebbero incastrati. Per fortuna ci siamo riusciti, e nessuno si è stupito troppo al momento di filmare davvero, perché ci eravamo preparati a fondo. Eppure, le sorprese saltano sempre fuori, sotto forma di nuove scene. In una fase molto avanzata del lavoro abbiamo dovuto ripensare la scena della morte di Voldemort, ed è stata una vera sfida.Inoltre abbiamo dovuto rigirare la scena dell'epilogo. Non potendo tornare a King's Cross, la scena è stata girata con il green screen, sul quale abbiamo poi proiettato lo sfondo della stazione. E' stata una sorpresa. Gli attori sono stati invecchiati con il trucco, ma poi, dopo il test screening, ci è stato chiesto di invecchiarli ulteriormente con il CG.
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