Hannibal: Bryan Fuller spiega perché non mostrerà stupri e parla di Game of Thrones
Lo showrunner di Hannibal, Bryan Fuller, offre la sua opinione sul discusso tema della violenza sulle donne mostrata in tv e parla di Game of Thrones
In attesa della terza stagione, lo showrunner ha avuto modo di parlare delle tematiche che verranno affrontate negli episodi inediti, oltre ad accennare a una questione di grande attualità come quella della rappresentazione della violenza sulle donne in tv.
Fuller ha rivelato che non verranno mostrati stupri in Hannibal perché si è deciso di evitarlo, essendo molto presenti in televisione ed esistendo una serie come Law & Order: SVU che se ne occupa con costanza. La scelta ha reso complicato avvicinarsi alla storia di Francis Dolarhyde perché nel romanzo il personaggio violenta anche cadaveri e persone in fin di vita, quindi hanno dovuto trovare un modo per rimanere egualmente fedeli al libro. Il pubblico dello show, inoltre, è prevalentemente femminile quindi si è stati particolarmente attenti a non rappresentare quasi glorificando la violenza sulle donne, ponendo molta attenzione generale sui crimini nei confronti della famiglia della vittima. Bryan è convinto che raramente sul piccolo schermo si riesce a mostrare in modo realistico la drammaticità del crimine.
Negli episodi si dovrà intuire quindi quello che compie il personaggio, che sarà solo uno dei tanti terribili crimini compiuti dall'uomo.Fuller è convinto che spesso uno stupro venga mostrato in uno show televisivo solo con lo scopo di sconvolgere il pubblico, perché è qualcosa che accade realmente e colpisce maggiormente gli spettatori. La tematica però è eccessivamente sfruttata e come showrunner cerca sempre di evitare gli elementi non necessari o che si sfruttano troppo.
Bryan ha ricordato che si tratta di un espediente narrativo fin troppo semplice da utilizzare e che spesso porta con sé degli stereotipi drammatici ed emotivi, mentre si tratta di una questione particolarmente personale e intima che non può essere affrontata in modo accurato perché in 42 minuti non si può rappresentare veramente cosa vuol dire essere vittima di una violenza, mostrandone la complessità.Il cannibalismo, invece, può essere affrontato con più leggerezza perché è un caso estremo che nella vita reale si manifesta raramente. Fuller sarebbe stato disposto ad affrontare seriamente la violenza sulle donne ma è convinto che ci siano altri elementi da esplorare negli episodi, maggiormente in grado di sostenere lo show.
Per quanto riguarda la discussa scena con protagonista Sansa in Game of Thrones, Fuller ritiene che sia stata trattata con molto tatto e sarebbe persino potuta essere trasmessa su un network tradizionale. Lo showrunner ha ricordato che la serie targata HBO si ispira a un periodo storico in cui quel tipo di violenze erano purtroppo all'ordine del giorno e le donne non potevano reagire molto. La personalità di Ramsay Bolton si adattava bene all'evento drammatico e all'interno della trama era un elemento che risultava naturale, risultando assolutamente giustificato e non criticabile.
Gli autori, inoltre, sembra stiano costruendo un personaggio di Sansa per mostrare come stia diventando una donna in grado di superare le difficoltà e stia imparando la realtà del mondo che la circonda. Se Fuller fosse stato lo showrunner di Game of Thrones, tuttavia, non sa se avrebbe compiuto le stesse scelte.
Fonte: EW