Hannibal 3: le anticipazioni di Fuller e la caccia a David Bowie

Lo showrunner di Hannibal svela le tematiche della terza stagione - influenzata da Dario Argento - e vuole ancora David Bowie nel cast

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Spoiler Alert
L'Academy of Science Fiction, Fantasy and Horror ha recentemente assegnato, presso la Ballroom Castaway Starlight a Burbank, i 40simi Saturn Awards, che celebrano il meglio del cinema e della televisione di genere. Il creatore della serie tv Hannibal, Bryan Fuller, può dirsi ben contento, avendo portato a casa i premi come Miglior Serie Televisiva, Miglior Attore (Mads Mikkelsen) e il premio speciale Dan Curtis Legacy.

In occasione dell'evento, lo showrunner ha rilasciato un'intervista a Collider, in cui ha parlato dettagliatamente della creatura televisiva che gli sta dando tanta soddisfazione.

Ecco una traduzione completa dell'incontro

Come ti senti stasera? 

Fuller: Sto alla grande! Mi sento benissimo! Abbiamo ottenuto un bel riconoscimento.

Come sei riuscito a portare Hannibal in televisione?

Fuller: Ci siamo riusciti grazie a un incredibile sostegno da parte di una rete e di uno studio che ci hanno dato non solo licenza creativa, ma che ci hanno anche accolti e sostenuti come narratori, in un modo che non ho mai sperimentato prima nella mia carriera di autore televisivo. È davvero un esempio, da parte dello studio e della rete, della ricerca di qualcosa di diverso.

Alan Sepinwall ha descritto la tua serie come una mostra di opere d'arte, e ha probabilmente ragione. È uno dei pochi show televisivi artistici.

Fuller: Mi fa piacere che ci consideri una mostra di opere d'arte! Io stesso la reputo una mostra artistica. Mi piace l'idea che stiamo lavorando a una raffinata esposizione. Amo la ricercatezza e amo l'arte. Under the skin è il mio film preferito di quest'anno. Mi piace essere raffinato e artisticamente valido quanto più mi è possibile.

Osservando la passata stagione, ci sono richiami a Cronenberg e Lynch.

Fuller: Assolutamente sì.

A quali registi ti stai ispirando per la nuova stagione?

Fuller: Per la nuova stagione, abbiamo parlato un sacco dell'horror classico e degli horror della Universal, perché la metafora di Will Graham è un po' la stessa del mostro di Frankenstein. In sostanza, muore alla fine della seconda stagione e, rimessi insieme i pezzi, ritorna come un uomo nuovo. Chi sia quest'uomo è in che modo andrà a caccia del suo creatore sarà il motore della stagione.

Dal momento che Hannibal si sta spostando in Europa, ci saranno influenze di registi europei, come Nicolas Roeg o Ken Russell? 

Fuller: Penso che Dario Argento sia una grande influenza nello show, in termini di production design. C'è qualcosa di purpureo e operistico in tutto ciò che ha sempre fatto, in particolare il suo uso dei colori e il suo non aver mai paura dello sgargiante, che è parte del suo vocabolario. Quindi, avremo un bel po' di Dario Argento. C'è già stata una sua influenza, e penso che continueremo ad abbracciare quell'estetica.

Come si è svolto il casting? Come sei arrivato alla scelta di Mads Mikkelsen?

Fuller: Beh, è stato scelto perché uno dei principi basilari della serie era che Will Graham e Hannibal Lecter avessero un'intesa, non solo sullo schermo ma anche a livello personale. Il fatto che Hugh Dancy e Mads Mikkelsen fossero grandi amici nella vita reale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, nella mia mente. Era un fattore rilevante, che sapevo che si sarebbe avvertito anche sullo schermo. Volevamo che il pubblico provasse piacere nel guardare questi due uomini che si piacciono l'un l'altro.

Strutturalmente, quest'ultima stagione è divisa in due. Che cosa ha spinto a scegliere questo schema?

Fuller: I diversi capitoli della narrazione hanno reso la storia organica. Abbiamo voluto ambientare il primo capitolo della nostra storia nel manicomio criminale, e poi il secondo capitolo con Will a piede libero, che seduce Hannibal in un modo che sente naturale per la loro relazione. Avremo qualcosa di simile nella terza stagione, che sarà di nuovo divisa in due capitoli.

Sei vicino a contattare David Bowie per farlo partecipare alla serie?

Fuller: Ci è stato detto dal suo team, quando avremo un programma di riprese precise per la terza stagione, di assicurarci di chiedere ancora una volta la sua disponibilità. Quindi, non appena avremo le nostre date, lo contatteremo di nuovo. Penso che quell'uomo riesca a fare cose incredibili, quindi mi piacerebbe entrare nella sua orbita, in qualche modo.

Quindi, sai se qualcuno gli ha effettivamente detto che lo vorresti nella serie? 

Fuller: Sì, lo sa. Ne è consapevole. Ne è perfettamente consapevole. Ma è anche molto, molto occupato. Ha un sacco di cose interessanti in uscita, musicalmente parlando. Questo è stato il blocco alla sua partecipazione nella seconda stagione. È incredibilmente impegnato.

Ci sono altre persone che sogni di coinvolgere?

Fuller: Ce ne sono davvero tanti, perché io sono un fan degli attori. Anche questa sera, vedendo meravigliosi attori che sono stati omaggiati qui, come Malcolm McDowell e Lance Henriksen. Sono un grande fan di David Thewlis. Mi piacerebbe che recitasse nella nostra serie. E Brad Dourif. Perciò, la lista di persone che sarei ansioso di far partecipare alla serie non è di certo sguarnita.

Ti piace anche scegliere attori con cui hai già lavorato in precedenza. Ci sono attori, nel tuo curriculum passato, che ti piacerebbe portare a lavorare in questa serie?

Fuller: Mi piacerebbe avere Kristin Chenoweth in questa serie. Mi piacerebbe avere Lee Pace. Mi piacerebbe avere Anna Friel. Sono tutte persone che abbiamo contattato, per cercare di farli partecipare alla serie in passato, ma i vari impegni hanno impedito che ciò accadesse. Ma non voglio smettere di tentare!

In conclusione, un'intervista ricca di spunti, che non potrà non stuzzicare il palato degli appassionati. E voi, quali attori vorreste vedere nella nuova stagione di Hannibal?

Fonte: Collider

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