Han Solo: a Star Wars Story, una regola della DGA spiega il licenziamento dei registi

Il regolamento della Directors Guild of America getta una nuova luce sul licenziamento di Phil Lord e Chris Miller dal set di Han Solo

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi
Quando alcune settimane fa la Lucasfilm ha annunciato di aver licenziato Phil Lord e Chris Miller nel bel mezzo delle riprese di Han Solo: a Star Wars Story, sostituendoli poi con Ron Howard, la preoccupazione tra i fan su quanto stesse accadendo dietro le quinte del secondo spin-off della saga è stata tanta.

Ad oggi ancora non sappiamo di preciso cosa abbia causato la frattura tra Kathleen Kennedy e i due acclamati registi di film di successo come Piovono Polpette, 21 Jump Street, 22 Jump Street e The LEGO Movie. O meglio: si è parlato delle classiche "divergenze creative", anche se per una volta questa definizione è stata confermata da diversi retroscena su quanto la produzione fosse insoddisfatta dall'approccio dei registi sul set e dalla loro visione della sceneggiatura di Laurence Kasdan e figlio.

Problemi creativi erano insorti anche durante la lavorazione di Rogue One: a Star Wars Story (pellicola che, lo ricordiamo, è stata poi apprezzata dalla critica e ha ottenuto enormi incassi). In quel caso la Lucasfilm se n'è resa conto a riprese terminate e Gareth Edwards è rimasto come regista ufficiale del film, nonostante diverse scene siano state girate con la consulenza di Tony Gilroy. Come mai nel caso di Han Solo la Lucasfilm ha preferito licenziare i registi?

La possibile, anzi molto probabile, spiegazione viene fornita da ScreenRant in un lungo speciale che va ad analizzare le regole della Directors Guild of America, potente sindacato hollywoodiano che rappresenta i registi e che ha contratti in essere con tutte le major secondo cui solo membri della DGA possono dirigere i loro film.

Secondo il regolamento della DGA, un regista non può essere rimpiazzato dopo la fine del 100% delle riprese principali del film (a meno che il girato non sia inutilizzabile), e se un regista viene rimpiazzato quando le riprese sono completate tra il 90% e il 100% deve comunque essere inserito come regista ufficiale nei titoli di coda ed è titolare di tutti i diritti creativi durante la post-produzione.Le riprese di Han Solo sono iniziate il 20 febbraio e dovevano terminare il 10 luglio: i due registi sono stati licenziati dopo 20 settimane di riprese, cioè quando erano arrivati all'85%. Ancora qualche giorno e sarebbero arrivati al 90%. La particolare tempistica del loro licenziamento, quindi, lascia immaginare che la natura delle divergenze creative e del dissenso con la produzione fossero così elevati da mettere la Lucasfilm ai ferri corti: o rischiare una post-produzione infernale (e probabilmente carica di ritardi e spese extra) nella quale Lord & Miller avrebbero avuto voce in capitolo, oppure prendersi una bella dose di pubblicità negativa ma evitare tutto il resto. La compagnia, come sappiamo, ha scelto questa seconda opzione, e per frenare la cattiva pubblicità ha cancellato il panel dedicato al film previsto alla D23.La dinamica dietro le quinte ipotizzata da ScreenRant è che a riprese da poco iniziate la Lucasfilm si sia resa conto che l'approccio dei registi non era quello desiderato, e abbia iniziato a fare pressioni per far rimanere il film sui binari desiderati. Al contrario di Gareth Edwards, al suo secondo blockbuster, Lord & Miller hanno fatto molta più resistenza: probabilmente le due parti hanno cercato una mediazione durante le riprese, ma a quanto pare la Kennedy ha stabilito che l'unico modo per ottenere il film desiderato da lei e dalla sua compagnia fosse prendere questo provvedimento. Non è ancora chiaro chi figurerà come regista nei titoli di coda del film, ma probabilmente lo scopriremo presto, mentre è alquanto improbabile che si sappia qualcosa di ufficiale sui retroscena di questa situazione (per via delle varie clausole contrattuali di chi viene coinvolto nei progetti della Lucasfilm).In ultima analisi, quanto accaduto dimostra ciò che già sapevamo: la Lucasfilm dà libertà creativa ai propri registi finché non ritiene che il loro lavoro possa ledere il quadro più ampio del franchise di Star Wars, gli interessi dell'azienda in esso e ciò che pensa vogliano vedere i fan. Come questo approccio si rifletterà sul film che vedremo nelle sale l'anno prossimo non lo sappiamo, nel frattempo Ron Howard sta terminando le riprese aggiuntive e presto inizierà a curare la post-produzione.Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!
Continua a leggere su BadTaste