Halo, Microsoft avrebbe voluto un altro titolo per il brand sviluppato da Bungie
Un ex-sviluppatore di Bungie svela un intrigante dettaglio sulla storia di Halo.
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
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In una lunghissima intervista agli sviluppatori dei primi capitoli di Halo, articolo che potete recuperare qui, molti ex-membri di Bungie svelano numerosissimi dettagli sulla travagliata storia del brand.
Come racconta Jaime Griesemer ex di Bungie, "dicevano che il titolo non significasse nulla, che non fosse abbastanza significativo in riferimento al brand. Loro volevano si vendesse il super soldato, non quella strana spazzatura spaziale. In qualsiasi lingua Halo suonava stupido, femminile. C'erano molte ragioni che li spingevano a voler cambiare il nome".
Fonte: Waypoint
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Uno su tutti è certamente il più interessante e riguarda il titolo stesso del brand. Pare, infatti, che Microsoft, sulle prime, non fosse affatto contenta del nome Halo, considerato bizzarro, per non dire femminile e stupido da ascoltare in tutte le lingue.
Ciò portò il publisher ad optare per un sottotitolo, Combat Evolved, già abbandonato con il secondo capitolo, visto l'ottimo successo riscontrato dalla saga non solo per il super soldato, ma anche e sopratutto grazie alla "spazzatura spaziale" di contorno.