Guillermo del Toro e Le Montagne della Follia: il regista riflette sul progetto mai nato
Il regista messicano riflette sull'adattamento mai nato di le Montagne della Follia in una nuova intervista
È notizia recente, ad esempio, che il terzo capitolo di Hellboy è definitivamente morto. Un aggiornamento che ha gettato letteralmente nello sconforto tutti quelli (redazione di BadTaste inclusa) attendevano con ansia la chiusura delle avventure cinematografiche del ragazzo infernale di Mike Mignola.
Parlando con Collider, del Toro ha avuto modo di riflettere sulla "dura lezione" che ha imparato da questa esperienza e promettendo, fra l'altro, che un giorno mostrerà l'esteso lavoro di pre-produzione realizzato per l'opera mai nata:
Un giorno vi mostrerò gli artwork, tutto quello che abbiamo concepito. Più di trecento concept, storyboard, modellini. Avevamo un'intera presentazione. E piangerete domandandovi "Perché?". Sapete la questione è che molte persone credono in questo falso mito secondo cui il regista è tipo un Cesare disteso sul triclinio che, mentre qualcuno gli porge dell'uva, dichiara "Voglio fare Le Montagne della Follia". Ma la realtà è ben diversa. Sei l'impiegato di uno studio che deve presentare dei report numerici alla major, mettere insieme il cast, la produzione e tutto quello che è necessario al tuo film per mettersi in moto. È per quello che ho provato a fare film piccoli e grandi, perché con quelli meno costosi hai limitazioni di budget, ma tutta la libertà che desideri. Con Le Montagne della Follia pensavamo di essere al sicuro. 150 milioni di budget, con Tom Cruise, James Cameron alla produzione, la ILM per gli effetti [...] ma lo studio la pensava diversamente. È dipeso tutto dal Rating R. Se fosse stato PG-13 o se avessi mentito sul raintg... ma sono un boy scout e non riesco a dire le bugie!