Guillermo del Toro è felice del successo dei film d'animazione: "Ma ci sono ancora battaglie da combattere"

Guillermo del Toro ha riflettuto sulla sua carriera ammettendo di volersi dedicare completamente all'animazione.

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


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In occasione del festival dell'animazione ad Annecy International Animation Film Festival, Guillermo del Toro ha riflettuto sulla sua carriera ammettendo di volersi dedicare completamente all'animazione.

"Ci sono un paio di altri film live-action che voglio fare, ma non così tanti. Dopo voglio solo fare animazione, è quello il piano".

Ha poi aggiunto: "Credo che si possano realizzare dramma fantasy adulti in stop-motion e commuovere le persone. Credo che l'animazione stop-motion possa toccare emotivamente in un modo che nessun altro mezzo riesce a fare".

Il regista ha ammesso che i recenti successi daranno modo a chi fa animazione di sperimentare ancora di più: "I tre successi di Spider-Verse, Tartarughe Ninja e [Super] Mario stanno smuovendo certe cose, dando più margine di manovra, ma ci sono ancora delle battaglie da combattere. L'animazione è la forma d'arte più pura ed è stata rapita da un mucchio di teppisti. Dobbiamo salvarla e far trapelare nel mondo dell'animazione delle opere come si deve usando un cavallo di Troia".

La tendenza distruttiva di alcuni film d'animazione, ha spiegato, è di "codificare tutto come in una commedia romantica per adolescenti, usando un atteggiamento quasi da emoticon. Odio quando un personaggio alza le sue caz*o di sopracciglia, o incrocia le braccia e assume una posa insolente. Lo odio, caz*o. Perché sembrano tutti protagonisti di una sitcom? È pornografia emotiva... tutte le famiglie sono felici, scaltre, hanno tutti la battuta pronta. Eppure mio padre era noioso, io ero noioso, tutta la famiglia era noiosa. E nessuno di noi aveva la battuta pronta. Siamo tutti incasinati, caz*o, ed è quello che voglio vedere nei film d'animazione. Voglio la vita vera, ed è necessario che venga messa in mostra".

Il nemico, ha proseguito il regista, non è l'intelligenza artificiale:

Quando la gente dice di avere paura delle intelligenze artificiali, il mio invito è di non temere nessuna forma di intelligenza... è meglio temere la stupidità. Ogni intelligenza è artificiale, ma la stupidità è naturale. Biologica, al cento per cento.

Ha poi parlato dell'idea del successo, sottolineando che continua a ricevere ancora tanti "no":

Mi respingono ancora. Negli ultimi due mesi hanno detto di no a cinque miei progetti, perciò non è una cosa passeggera. Girare film è come mangiare panini di mer*a. La mer*a c'è sempre, ma a volte ti capita un po' più di pane. Il tasso di produttività rispetto ai vostri sforzi sarà sempre fonte di grande frustrazione, sarà difficile e tutto molto lungo. Vi troverete sempre ad avere a che fare dei coglioni, ma abbiate fede nelle storie che volete raccontare e aspettate qualcuno che voglia comprarle.

Fonte: THR

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