Guggenheim tra fumetti e TV, Marvel e DC, Legends of Tomorrow e Agents of S.H.I.E.L.D.
Marc Guggenheim parla di Arrow, Legends of Tomorrow e del cortocircuito crossmediatico di Agents of S.H.I.E.L.D.
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Per una volta non usiamo la parola "microfoni" in senso lato, come testimoniano i video dell'intervista originale che trovate in coda a questo articolo:
Nessuno alla DC ha detto nulla sul mio impegno con la Marvel su un fumetto che, tra l'altro, riprende la principale serie TV della concorrente. Sono dieci anni che collaboro con la Marvel, quindi, nonostante i miei impegni su Arrow, nessuno ha avuto nulla da ridire. Anche se, certo, vedermi lavorare a qualcosa intitolato Agents of S.H.I.E.L.D., anche se non si tratta dello show, è piuttosto curioso.
Certamente ci saranno delle caratteristiche in comune tra fumetto e serie, ma, sebbene si tratti degli stessi personaggi ci troviamo pienamente nel Marvel Universe. Voglio che sia un prodotto che piaccia ai lettori di fumetti, con un'atmosfera da "Mission: Impossible traslato sulla carta". Ovviamente, se siete spettatori della serie TV, ci saranno molti elementi che riconoscerete. Qui non abbiamo problemi di budget, possiamo osare molto di più con l'aspetto supereroistico.
Nel secondo video, si parla invece di televisione più direttamente. Innanzitutto, rispondendo a una piccola polemica, Guggenheim ha rassicurato il pubblico: il promo di Legends of Tomorrow non è stato girato in fretta, senza che il team avesse una chiara idea di quel che la serie sarebbe stata. Il progetto era sul piatto da tempo ed in fase molto avanzata di scrittura.
Lo show vuole essere, in termini di atmosfera, una sorta di incontro fra la brillantezza di Flash e i toni più oscuri e dark di Arrow. Il cast è più adulto di quello di Flash, ma non ci saranno trame non adatte ai più piccoli come invece accade nello show dell'arciere DC. Sarà una cosa tipo "Avengers: la serie TV", che le famiglie potranno guardare tranquillamente al completo. Sarà certamente lo show DC più fumettistico, sotto diversi punti di vista. Inoltre, si tratta della prima serie TV con un gruppo di supereroi.
Del resto, Guggenheim ha anche riconosciuto che il personaggio di Arrow, stagione dopo stagione, si sta avvicinando sempre più al personaggio originale nato sulle pagine dei comics. Oliver è nato come The Hood, che era sostanzialmente un serial killer con delle buone ragioni per fare quel che faceva. Ma la sua evoluzione era da sempre intesa a farlo diventare, in effetti, un eroe, avvicinandosi quindi al modello di Freccia Verde.
Ultimo argomento toccato, rimanendo sempre sulla serie di Arrow, è stata la scelta di Neal McDonough come Damien Darhk, principale villain della quarta serie, che Guggenheim considera semplicemente perfetto per il ruolo.
Finora abbiamo sempre introdotto il grande avversario di turno più o meno a metà stagione. Per la prima volta lo daremo in pasto al pubblico sin dall'inizio e con grande slancio. Avrete modo di capire fin da subito che Damien non è uno con cui si scherza. Non lo nasconderemo nell'ombra, ma lo metteremo sotto i riflettori. Anche perché Neal è un grandissimo attore, in grado davvero di incarnare uno splendido antagonista. Damien è molto diverso da tutti i criminali che vi abbiamo mostrato sin qui ed è un personaggio divertentissimo da scrivere.
Fonte: Comic Book Resources