Grey's Anatomy 9: le risposte che cerchiamo nel secondo episodio
Il medical drama tornerà questa sera su FoxLife con "Ricordando il passato", episodio che potrà chiarire alcuni punti ancora oscuri...
Lunedì scorso, con il ritorno dello show (sempre su FoxLife) siglato dal primo episodio della nona stagione, intitolato "Sto andando. Sto andando. Sono andato" ("Going, Going, Gone" in America), le domande con cui avevamo dovuto convivere per tutti questi mesi hanno finalmente iniziato a trovare delle risposte. E non tutte sono state belle.
Per prima cosa ci siamo ritrovati nuovamente all'interno del Seattle Grace. I medici che erano stati dati per dispersi e che avevano dovuto combattere per le loro vite sono tutti vivi, ma nessuno di loro sta davvero bene perché sono tutti feriti o nel fisico o nell'anima. O in entrambi. Meredith sembra essere quella più forte, colei che sembra aver reagito meglio... se così si può dire. Condivide con Cristina, emigrata inspiegabilmente - almeno per ora - in Minnesota, la fobia per l'aereo e cerca di essere di supporto a tutti. Derek convive con il problema della sua mano, apparentemente inabile alla chirurgia, e Arizona ha perduto una gamba, fatto che sembra averla allontanata molto da Callie (Sara Ramirez), che da moglie amata si è trasformata in colei che l'ha resa una disabile.
Il più grave di tutti, sul piano fisico (ma probabilmente anche su quello emotivo) è Mark, che avevamo lasciato ferito gravemente ma cosciente, e che adesso è tenuto in vita dalle macchine da ormai 30 giorni, ovvero il limite oltre il quale egli aveva espresso il desiderio di non andare. Nel corso dell'episodio lo rivediamo attraverso dei flashback inediti, dove dichiara il suo amore per Lexie, tiene in braccio la sua bambina, condivide dei momenti di gioia con Callie e Arizona. Le due persone che, alle 17 in punto (orario intorno cui viene costruito l'intero episodio) rimangono al suo capezzale sono Derek e Callie, ed è toccante il momento in cui il Dottor Webber (James Pickens Jr.) spiega ai suoi due colleghi quello che sta per fare per lasciare andar via Mark (Callie gli dice: "Siamo medici, sappiamo come funziona"), con la giustificazione che il sapere i passaggi di tale procedura medica, in quel contesto, non li rende comunque capaci di accettarla.
Il risultato è forte, nel senso che anche il pubblico deve accettare il distacco da un personaggio che ha amato molto e che Eric Dane ha interpretato e fatto evolvere in modo perfetto: perché il bello di Mark è stato lo scoprirlo negli anni. L'abbiamo conosciuto nel 18° episodio della seconda stagione (andato in Italia il 26 giugno del 2006) come l'amico che aveva ferito Derek andando a letto con sua moglie Addison (Kate Walsh), e come un Don Giovanni incallito, e negli anni lo abbiamo visto cambiare, diventando una persona più profonda, un medico più accorto e un uomo capace di struggersi per amore, e tutto questo senza privarsi mai della sua irriverente ironia che gli spettatori hanno sempre amato. Proprio per questo vogliamo riproporvi una sequenza in cui lui ruba la scena a un imbarazzato Derek, attorniato nell'ascensore da Meredith, Addison e l'infermiera Rose (Lauren Stamile)...
Ma torniamo ai giorni nostri, perché ancora troppi quesiti sono rimasti insoluti. Il ritrovarci all'interno del Seattle Grace ci ha sorpreso, ma non lo ha fatto in modo totalmente positivo. La realtà è che noi vogliamo sapere cosa è accaduto nella foresta, vogliamo sapere dopo quanto tempo i nostri sono stati trovati, vogliamo sapere come hanno fatto a sopravvivere, vogliamo sapere quando la salute di Mark ha iniziato a peggiorare irreparabilmente, vogliamo sapere per quale motivo Callie ha dovuto privare Arizona della sua gamba e vogliamo sapere perché Cristina adesso si trova in Minnesota.
Per questa sera, con la messa in onda su FoxLife - alle 21:00 - del secondo episodio della stagione, intitolato "Ricordando il passato" ("Remember the Time" negli States) c'è una sorta di promessa in tal senso, perché probabilmente tutti i sopracitati punti interrogativi troveranno le risoluzioni che cercano. Ma non è detto che queste, così come le risposte che abbiamo già avuto e di cui abbiamo parlato in apertura, potrebbero piacerci.