Grant Morrison su Klaus: Sarà il mio Babbo Natale - Anno Uno

"È un'idea alla Mark Millar" ridacchia Grant Morrison, che con Dan Mora riscriverà le origini di Santa Claus: sì avete capito bene, Babbo Natale

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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L'anno scorso i BOOM! Studios annunciarono pochi giorni prima il Comic-Con International di San Diego, attraverso un criptico teaser, che Grant Morrison stava lavorando a un progetto top secret sul quale non furono rilasciati ulteriori dettagli.

Ora, in prossimità della nuova fiera californiana che si terrà dal 9 al 12 luglio, lo scrittore scozzese ha parlato in esclusiva ai microfoni di CBR sciogliendo ogni mistero: si intitola Klaus ed è una miniserie di sei numeri che debutterà a novembre, illustrata da Dan Mora. Sarà incentrata sulle origini di Santa Claus. Si avete capito bene, Babbo Natale. Morrison ha garantito che non si tratterà di ciò a cui uno potrebbe subito pensare, ma lasciamo a lui la parola, riportando il meglio della sua intervista:

[caption id="attachment_69658" align="alignright" width="201"]Klaus #1 - Copertina di Dan Mora Klaus #1 - Copertina di Dan Mora[/caption]

Ero al lavoro su All-Star Superman ed ero così preso, così coinvolto dal personaggio che quando terminai, nonostante mi fosse piaciuto tantissimo farlo, avevo bisogno di qualcosa che non appartenesse a una multinazionale [ride]. Pensai: “Chi è che conoscono tutti? Il favorito di ogni bambino?” E mi chiesi immediatamente: “Perché nessuno ha mai raccontato l'Anno Uno di Santa Claus?” Sembrava così ovvio. In sostanza è il mio All-Star Santa Claus [ride]. Santa Claus: Anno Zero. È un approccio al personaggio piuttosto vicino a quello a cui siamo abituati ma con il più grande supereroe di cui non si è mai sentito narrare le origini.

[…] Sapevo che doveva uscire un nuovo film su di lui, per questo volevo realizzare questo fumetto. È una sceneggiatura senza vincoli e senza freni […] Com'era da giovane? Perché il sacco? E le renne e la slitta? Mi sembrava una storia così naturale. Mi ci sono appassionato profondamente, soprattutto dopo la roba cupa a cui stavo dedicandomi, come Annihilator e Nameless. Ero deciso a fare un fantasy epico per un pubblico più vasto e di qualsiasi età.

La prima immagine di lui che mi venne in mente e che le riassume tutte, è un tipo dall'aspetto feroce, quasi un Conan il Barbaro con barba e capelli neri. […] Quanto lo si poteva sviscerare, quanto lo si poteva umanizzare? Presi la cosa sul serio, facendo come Frank Miller con Batman: Batman: Anno Uno, solo che è Santa Claus.

Ci siamo rivolti alla radici sciamaniche e mitologiche dell'icona. È un uomo che improvvisamente si ritrova in un mondo più grande e alieno […] È una gran bella sfida prendere una figura così divertente, che tutti conosciamo e stravolgerla. Continuavo a chiedermi del perché nessuno ci avesse pensato prima. Questa è un'idea alla Mark Millar [ride]. […] È stato molto divertente tornare alle radici del personaggio in versione sciamano della Siberia e poi confrontarlo con la figura di San Nicola e tutto quanto è stato costruito su di lui che ci è così familiare.

[caption id="attachment_69660" align="alignleft" width="195"]Initial teaser released last year Il teaser rilasciato nel 2014[/caption]

Ho intrapreso una ricerca scrupolosa sull'argomento. Abbiamo preso in considerazione ogni singola concezione di Babbo Natale e Santa Claus. Non abbiamo scartato nulla. Così tutti gli ornamenti che gli riconoscerete addosso, specialmente quando finirà con il vestire il noto abito rosso con la cintura e tutto il resto, non lo farà come un vecchio ma come ciò in cui si è trasformato.

Un'altra domanda che mi ha stuzzicato è: “Cosa fa Santa Claus gli altri 364 giorni dell'anno?” Questo è il tipo di storia che spiega perché fa quello che fa e pone le basi per un'infinità di altre avventure. Non ho usato la parola supereroe a caso… Quando leggerete il fumetto capirete quanto è opportuna. È uno dei miei temi preferiti. Lui è qualcuno che lotta contro una tirannia. Qui inizia la sua vicenda.

[…] Il primo storyarc è di sei numeri, ma volevo il mio Superman personale in definitiva. Quindi sto cercando di apportare quella forma di rinnovamento al personaggio che sono abituato ad applicare alla DC, ma su un soggetto decisamente più universale. Ci sono ancora un sacco di storie che si possono raccontare. Si può andare ovunque con un tipo così. È un genere di argomento che ritengo si possa gestire per molto, molto tempo.

Fonte: CBR

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