Good Omens: Neil Gaiman svela in che modo ha coinvolto Jon Hamm
L'autore del romanzo scritto in collaborazione con Terry Pratchett ha parlato ai microfoni di Variety spiegando come è nata la storia raccontata tra le pagine in seguito a una prima bozza dell'idea che aveva inviato all'amico e collega:
Dopo un po' di tempo ho ricevuto una telefonata da Terry in cui diceva: 'Sai, quella cosa che mi hai mandato... ci stai facendo qualcosa? Perché so come va avanti la storia. Puoi mandarmi l'idea e ciò che hai scritto fino a questo momento o scriviamola insieme'. E ho risposto: 'Scriviamola insieme'. Perché sapevo quanto era bravo Terry e sapevo di essere alle prime armi. Si è trattato di una situazione come se io fossi l'apprendista di un sapiente artigiano.
Molti degli elementi e delle idee di ciò che avrebbe portato in vita il secondo libro è parte integrale di ciò che ho fatto nella serie tv di Good Omens. Nel primo volume non abbiamo mai visto l'inferno e il paradiso. Non abbiamo mai visto le persone dietro le quinte che sono davvero ben disposte nei confronti dell'Armageddon.
Non so se sarebbe stato altrettanto facile senza Jon. Ho semplicemente pensato: 'Deve essere il capo dall'aspetto migliore, vestito nel modo migliore, più convinto della sua rettitudine che si sia mai visto e, e non pensa nemmeno che potrebbe aver torto. E chi potrebbe interpretarlo nel modo perfetto?'. Gli ho quindi inviato un'e-mail che diceva: 'Caro Jon Hamm, alcuni anni fa mi hai detto che Good Omens era il tuo libro preferito durante gli anni dell'università e che non si poteva portare sullo schermo, e io ho fatto l'errore di adattarlo in una serie tv, ti andrebbe di interpretare Gabriele? Non è nel libro.
Neil ha quindi rivelato la risposta ricevuta:
Mi ha scritto semplicemente Sì e ha firmato HAMM, tutto in maiuscolo, il modo in cui Jon Hamm firma tutto.
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Fonte: Variety