God of War Ragnarök, i primi passi attraverso la tormenta | Anteprima
I nostri primi passi in God of War Ragnarök hanno dimostrato la straordinaria bontà della nuova opera targata Santa Monica Studio
Ragnarök, in base a quanto affermato dagli sviluppatori, dovrebbe prendere quanto di buono visto quattro anni fa e potenziarlo sotto ogni punto di vista.
L’INVERNO STA ARRIVANDO
La trama di God of War Ragnarök è collocata all’incirca tre anni dopo gli avvenimenti vissuti nel 2018. Ora Atreus è un adolescente e, come tale, cerca di comprendere il proprio passato per capire che tipo di uomo voglia diventare. Kratos, d’altro canto, appare estremamente protettivo, facendo di tutto per tenere in salvo il figlio da una miriade di pericoli e di minacce. Minacce tra le quali troviamo anche Freya, divenuta una pericolosa avversaria dopo la morte di Baldur.
MORE OF THE SAME?
La paura più grande che avevamo è che, dopo quanto visto nel precedente titolo, God of War Ragnarök rischiasse di intraprendere la strada del "more of the same". Un timore che, fortunatamente, abbiamo scongiurato pad alla mano. Eric Williams, nuovo director del gioco, è riuscito nell’intento di mantenere l’opera estremamente familiare, farcendola però di novità. Ecco che nelle prime ore ci troviamo già in possesso sia del Leviatano che delle Lame del Caos, mentre lo scudo visto nel 2018 è ora sostituibile con altri due armi bianche da protezione. Ognuno di questi oggetti è inoltre potenziabile attraverso diversi elementi come rune o parti dell’arma, in modo da riuscire a creare una build personalizzata per il nostro protagonista.
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Splendida anche la varietà di nemici, unico vero difetto del primo capitolo. Il giocatore è ora bombardato da diverse classi e razze di avversari, che lo costringono ad adattare lo stile di lotta di situazione in situazione. Unico elemento in comune di tutti gli scontri: Atreus. Il figlio del Dio della Guerra può contribuire alle battaglie danneggiando gli avversari, distraendoli e dandoci la possibilità di sferrare violente mosse finali. Il risultato è un tripudio visivo, che speriamo possa continuare (e migliorare ulteriormente) dopo queste prime ore di gioco.
God of War Ragnarök, per ora, è tutto quello che volevamo dal seguito del titolo diretto da Cory Barlog. È un gioco più grande, complesso, violento e strutturato. Certo: chi non ha amato il primo capitolo difficilmente si farà coinvolgere da questa nuova avventura, ma sta di fatto che i ragazzi di Santa Monica Studio sembrano essere riusciti nella difficile impresa di superarsi ancora una volta. Per tutti i dettagli del caso, comunque, ci risentiamo come già accennato a inizio novembre. Ora vi salutiamo, che dobbiamo tornare a viaggiare tra i Regni per completare la nostra missione… prima che sia troppo tardi.