Gli studios potrebbero perdere presto i diritti di franchise degli anni ottanta come Terminator
Gli studios potrebbero perdere i diritti di franchise degli anni ottanta come Terminator: gli autori stanno infatti iniziando a chiederli indietro
Non è l'unica che lo sta facendo. Alla fine degli anni settanta, il Congresso emanò una legge che permetteva agli autori di riottenere indietro dagli studios i diritti delle proprie opere qualche decennio dopo averle create. Gli sceneggiatori possono farlo 35 anni dopo la pubblicazione, e oltre a Gale Anne Hurd diversi autori di opere iconiche degli anni ottanta stanno iniziando a muoversi: Gary K. Wolf vuole riprendere dalla Disney i diritti di Chi ha Incastrato Roger Rabbit, gli eredi di Michael McDowell rivogliono quelli di Beetlejuice dalla Warner Bros., e la famiglia di Roderick Thorp ha già richiesto indietro i diritti di Nothing Lasts Forever, sul quale si basa il franchise di Die Hard. L'Hollywood Reporter cita anche la possibilità che autori come David Mamet e Stephen King rivogliano i diritti delle loro opere ceduti negli anni ottanta.
L'avvocato Marc Toberoff spiega che nella maggior parte dei casi, però, la prospettiva che un autore si riprenda i diritti spingerà lo studio ad avviare nuove trattative. Potrebbe essere il caso di Terminator: secondo una fonte citata dall'Hollywood Reporter, una volta terminati i diritti attuali la Hurd e James Cameron divideranno tra loro al 50% la proprietà del franchise, e se la Skydance vorrà fare un altro film dovrà discuterne con loro, altrimenti qualunque altro studio potrà proporre loro un nuovo progetto. La Skydance però ha risposto all'articolo con un comunicato: "Abbiamo un accordo in essere con James Cameron, che ha il controllo del franchise di Terminator per l'immediato futuro".