Gli esercenti: riaprire cinema e teatri a marzo

Le associazioni nazionali di esercenti chiedono al nuovo governo che cinema e teatri riaprano i battenti allo scadere dell'attuale DPCM

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Le associazioni italiane di esercenti hanno inoltrato oggi una richiesta ufficiale nei confronti del nuovo governo affinché cinema e teatri possano riaprire in tutto il territorio nazionale al termine dell'attuale DPCM il 5 marzo 2021.

L’Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici (ANEC), insieme alla Federazione Italiana Cinema d’Essai (FICE) e all’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) si sono affiancati a rappresentanti delle istituzioni, artisti e professionisti dell’industria che nelle ultime settimane, insieme al pubblico, hanno manifestato il desiderio di tornare a condividere cultura e spettacolo nei luoghi deputati facendo ripartire un’industria che ha un ruolo fondamentale per il benessere economico, occupazionale e culturale.

Nella lettera, il presidente ANEC Mario Lorini rivolge “un sentito ringraziamento al Ministro Franceschini per il sostegno fondamentale garantito alle imprese e ai lavoratori in questi mesi di chiusura, consentendo di sopravvivere ad uno dei periodi più bui mai conosciuti. Le linee guida fissate lo scorso maggio con le Autorità sanitarie”, prosegue, “identificano le sale cinematografiche come luogo sicuro, senza aver rilevato alcun contagio diretto conclamato, grazie all’adozione di misure per la gestione del pubblico e degli ambienti che si sono rivelate efficaci e sostenibili”.

“Le società di produzione e distribuzione, gli autori e gli attori hanno inoltre condiviso la necessità di ripartire quanto prima, sottolineando la disponibilità di tanti film di rilievo, dalle produzioni più commerciali ai film d’autore, in particolare dei film italiani più attesi dal pubblico”.

Nel pieno rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione e con mirate forme di sostegno alla ripartenza, le associazioni degli esercenti chiedono quindi al nuovo Governo "di condividere con convinzione l’esigenza di tornare ad assaporare al più presto l’emozione unica di un film su grande schermo attraverso misure di ampio respiro, non circoscritte nel tempo, tali da riavviare i motori di un’industria in ginocchio e da consentire al pubblico un riavvicinamento graduale verso quella normalità che soltanto la campagna di vaccinazione in corso consentirà di ritrovare".

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