Glen Powell era quasi al verde dopo Il diritto di contare: “Quell'anno è stato l’unico lavoro"

Glen Powell ha raccontato di come, ad un certo punto della sua carriera, era sul punto di non farcela, almeno a livello economico.

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


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Seguendo la scia della chiacchierata con Matthew McConaughey, anche Glen Powell, intervistato da Interview, ha raccontato di come, a un certo punto della sua carriera, era sul punto di non farcela, almeno a livello economico.

Prima del successo avuto grazie al ruolo di Hangman in Top Gun: Maverick, Powell infatti era a un passo dall’essere senza soldi, andando avanti giorno per giorno e arrivando a farsi bastare i soldi di un ingaggio per il resto dell’anno.

Nello specifico, Powell si riferisce al ruolo del Colonnello e astronauta John Glenn, in Il diritto di contare:

All’epoca avevo accettato questo ruolo davvero minuscolo in Il diritto di contare, sentivo che era uno dei quei film che erano giusti da fare, quei ruoli che dovevo accettare, ma ero anche in uno di quei momenti nella carriera di attore in cui a malapena ce la facevo a stare a galla.

Per quel film sono stato pagato circa 35.000 dollari, ed è stato l’unico lavoro che ho avuto quell’anno, l’unica entrata.

Dopo quell'esperienza, ancora oggi fatico a comprendere il successo, c’è sempre la sindrome dell’impostore dietro l’angolo, quando devi atteggiarti come se tutto andasse bene, ma la verità è che dentro di te c’è ancora quel ricordo di quell’attore che non ce la faceva ad arrivare a fine mese, che si sentiva davvero fortunato ad arrivare dove era arrivato.

Ed è qualcosa di importante che non deve mai lasciarti, una sensazione che ti fa rimanere umano, che ti tiene coi piedi per terra, ma che al tempo stesso rischia di farti prendere decisioni dettate dalla paura, che sono la morte della carriera.

Che ne pensate delle parole di Glen Powell? Ditecelo nei commenti!

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