Glass Onion: Rian Johnson spiega le differenze di approccio creativo rispetto a Star Wars
Rian Johnson torna a parlare delle differenze creative adottate per la lavorazione di Glass Onion e Star Wars: gli ultimi jedi...
Il 23 dicembre Glass Onion - Knives Out, la nuova pellicola di Rian Johnson, arriverà in streaming esclusivo su Netflix.
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È stata un'esperienza molto, molto differente e ciò è uno dei motivi per cui per me è stato così appagante lavorarci. Non ho mai davvero avuto il desiderio di dare vita a un sequel di qualcosa che ho fatto. Amo i finali. Sono proprio i finali che amo dei film. Mi piacciono quelle storie che hanno un inizio e una fine, quei lungometraggi che sono un oggetto chiuso e completo. C'è un livello di narrazione seriale di qualità elevatissima - soprattutto in televisione e sempre di più anche al cinema - ma non è quello che mi esalta delle storie. Mi piacciono gli oggetti ben definiti. Una volta che ho fatto i conti con l'idea che questi film non raccontano un'unica storia, mi sono detto "Oh, sì".
Sono due animali differenti per una serie di ragioni. Per prima cosa: Gli Ultimi Jedi era un sequel vero e proprio che proseguiva gli eventi di un film che non avevo scritto io. Con questo (Glass Onion, ndr.), bisogna dire che non è neanche un seguito vero e proprio. È più come un altro libro, un altro mistero con lo stesso detective. E, per certi versi, addentrarmi in questo territorio è stato anche più spaventoso del film di Star Wars perché quando abbiamo realizzato il primo ci trovavamo in uno spazio letteralmente vacuo, non sapevamo come avrebbe reagito il pubblico. Posso dire, in tutta franchezza, che era qualcosa, era un genere che amavo davvero e ho pensato “Proviamoci”.
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FONTE: Screen Rant