Giulia Steigerwalt dall'esordio alla regia a "Lynn", la divisione di Groenlandia per donne registe | EXCL
L'attrice e sceneggiatrice Giulia Steigerwalt ci parla in esclusiva dell'esordio alla regia Settembre al progetto Lynn per registe donne
Steigerwalt ha iniziato la sua carriera come attrice con il film Come te nessuno mai di Gabriele Muccino, proseguendo con altri film e serie televisive, come Mari del sud di Marcello Cesena, Paz! di Renato De Maria, Under the Tuscan sun di Audrey Wells, Come tu mi vuoi di Volfango De Biasi.
Settembre è un racconto corale, quattro storie, o meglio tre e mezzo, che si intrecciano e si toccano appena. Il tema? È la storia del risveglio quando sei incastrato in una situazione, del vero contatto con qualcuno che ti riporta al vero contatto con te stesso. Ti svegli dalla situazione in cui sei, ti rendi conto che non era quello che volevi, e fai qualcosa per cambiarla. Questo slancio viene da una vera interazione con qualcuno, che ti aiuta a ritrovare un legame con te stesso.
Dicono sempre che una pagina di sceneggiatura corrisponda a un minuto di film… va un po’ rivista questa cosa. Lo chiedevo al montatore Gianni Vezzosi: "Ma ti risulta? È un problema mio?". Io direi che una pagina sia… un minuto e mezzo o due. È una cosa stupida tecnica, ma quando ti ritrovi un film con 2 ore 20 al montaggio è un disastro.
In ogni caso, la regista ha definito l'esperienza sul set particolarmente gioiosa e non vede l'ora che il film arrivi al cinema. Nel cast troviamo Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio, Federica Victoria Caiozzo (Thony), Margherita Rebeggiani, Andrea Sartoretti, Enrico Borello e un'attrice croata, Tesa Litvan, che la regista ha definito una fuoriclasse: "È giovane, ma sembra che abbia l’esperienza di una donna adulta e navigata".
Tra le sceneggiature cinematografiche realizzate da Steigertwal ci sono Moglie&Marito, regia di Simone Godano, per Groenlandia e Warner Bros, Il campione, regia di Leonardo D’Agostini per Groenlandia e Rai Cinema, e Croce&Delizia, regia di Simone Godano per Groenlandia e Warner Bros.
Il connubio artistico con Godano si è rinnovato per un altro film, Marilyn ha gli occhi neri, con Stefano Accorsi, Miriam Leone, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari e Marco Messeri:
Stefano Accorsi e Miriam Leone interpretano due pazzerelli che sono in un centro diurno. È una storia sull'accettarsi e sul trovare qualcuno a cui va bene così come sei, che si accetti così com’è. È una commedia, ma è anche molto toccante, e alla fine diventa anche una commedia romantica. Ma non è solo questo, si tratta soltanto di uno degli aspetti di questo film. Li troverete molto trasformati entrambi. Sono due pazzi a cui vuoi tanto bene. [...] È stato fatto un grande lavoro sul look, sulla recitazione... speriamo di vederlo in autunno.
Si è poi parlato di Lynn, la divisione di Groenlandia (la società di produzione nata dall’incontro tra i registi Matteo Rovere e Sydney Sibilia) fondata nel 2021 e interamente dedicata alla produzione di progetti a regia femminile.
L'obiettivo è promuovere concretamente la parità di genere nell’industria cinematografica italiana, producendo progetti sia di giovani autrici che di registe affermate. L'intento è dare vita a "film e opere audiovisive diretti esclusivamente da donne, senza preclusione di genere, tono e linguaggio, per un cinema libero e incentrato sull’inclusività".
Steigerwalt ha parlato della genesi del progetto e delle sue speranze:
Lynn è il nome di una vera isoletta al largo della Groenlandia, è disabitata, quindi metaforicamente ci piaceva l’idea di abitarla. Nel logo di Lynn c’è un numerino che rappresenta la popolazione (pari a 9), assieme alle coordinate vere nell’isola: speriamo che nel nostro caso quel numerino aumenti.
La nascita di Lynn è avvenuta quasi per caso:
Lynn nasce a tavola davanti al vino, da un gruppo di amici mezzi ubriachi. È stata un’idea che abbiamo avuto io, Sara Casani, Veronica Leoni e Matteo Rovere. Eravamo a tavola e ci siamo detti: visto che non ci sono film diretti da donne, troviamo queste registe.
Da lì è nata l’idea di aprire una divisione editoriale all'interno di Groenlandia, perché avevamo Rovere a disposizione, quindi l'abbiamo proposto direttamente a lui. Molti ci hanno chiesto perché fare una divisione, e la verità è che se non l'avessimo fatto, non ne staremmo qui a parlare oggi. Ci piaceva l'idea di dare un messaggio chiaro all’esterno che ci fosse una divisione adibita a scouting, alla ricerca di registe di talento per vedere cosa ne venisse fuori. Un tentativo, un impegno concreto, in un angolino di una via di Roma per immettere nel mercato del cinema italiano nuove registe o registe che già lavorano che hanno difficoltà.
Quante registe sono state trovate?
Diverse, di alcune mi sono davvero innamorata. [...] Adesso siamo in un'intensissima fase di scouting, stiamo visionando tantissimo materiale. Tanti progetti sono in sviluppo, altri stanno per partire, visto che l’idea nostra è nata a febbraio 2020. Poi c’è stata la pandemia, abbiamo trascorso mezza pandemia a strutturare tutto. Noi ci concentriamo sulla regia perché è lì il buco, ma tutti possono scrivere, anche uomini. L’importante è che vengano diretti da donne. Groenlandia è un ambiente molto inclusivo, vogliamo anche film scritti da uomini, Lynn non deve essere la riserva dei panda. Vogliamo solo dare una possibilità alle donne in cabina di regia.
Il progetto parte da una presa di coscienza della situazione lavorativa nel mondo e soprattutto in Italia, dove il dato di registe davanti alla macchina da presa è del 9% secondo un'indagine di Women in Film - annual report, Venezia 2019:
Di questo 9% molte dirigono documentari, altre film piccoli piccoli [...] Quello che ci interessa, che è l’approccio in generale della produzione Groenlandia, è che al centro ci sia la storia, poi i progetti possono essere costruiti. Vorremmo che venisse meno lo stereotipo di cos’è che può dirigere una donna. Vorremmo che dirigessero di tutto. Al momento abbiamo in sviluppo un film d’azione scritto da un uomo che verrà diretto da una donna. [...] Il primo progetto dovrebbe uscire a breve. Io ho battuto il primo ciak [di Lynn con Settembre], ma il primo ad uscire sarà un film di Francesca Marino, Blackout Love. Stiamo lavorando anche su degli horror, ma anche su serie e documentari.
Limiti anagrafici?
Nessuno. Perché dover escludere chi ha avuto difficoltà fino ad oggi? La media che abbiamo per il momento è di registe giovani che stanno cercando uno sbocco, ma ci sono anche registe più grandi dei 25-30 anni.
Ti senti a capo di una squadra di Amazzoni?
Sono parte di loro, è una bella squadra tutta affiatata. L’idea è nata con Matteo, Veronica Leoni e Sara Casani. Ci siamo posti un obiettivo, ma tra il sognare e il fare c’è di mezzo la realtà e la vita. Adesso siamo all’inizio, vediamo come va.
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