Gillian Anderson confessa: "Solo dopo anni ho capito il successo di The X-Files"

L’attrice rivela come, a distanza di anni, ha finalmente compreso l’importanza e il successo del cult di fantascienza che l’ha resa famosa

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Nonostante X-Files sia stata la serie che ha reso Gillian Anderson una star internazionale, ci sono voluti anni prima che l'attrice si rendesse conto della sua grandezza.

Intervenendo nel podcast Smartless condotto da Sean Hayes, Will Arnett e Jason Bateman, Anderson ha spiegato:

Quando fai una cosa come questa, sei circondata da gente che ti dice solo: 'Oh mio Dio. Che serie. Oh mio Dio. È la cosa più incredibile!' E tu non ne puoi più! Non vuoi sentirne parlare! E poi, improvvisamente, ho capito di cosa stavano parlando, tipo... cinque anni dopo la fine della serie! A quel punto mi sono detta: 'Sì. In effetti era piuttosto figo. Ero in uno show davvero bello.'

Andata in onda dal 1993 al 2002, la serie è tornata nel 2016 per altre due stagioni. Nella sua storia ha vinto un totale di 15 premi Emmy. Anderson, che recitava nei panni dell'agente dell'FBI Dana Scully accanto a David Duchovny, che interpretava l'agente Fox Mulder, ha spiegato che il suo problema era relativo al tempo passato a lavorare a questo progetto:

Quando partecipi a una serie che dura così tanto, tutto diventa intrecciato e... non dico incestuoso, ma ti sembra letteralmente di vivere e respirare solo quello, sai, con l'intera troupe. Quando l'abbiamo finita, erano passato nove anni ed ero veramente pronta per passare ad altro. Volevo così tanto lasciarla e iniziare a fare le cose che pensavo avrei fatto nella mia carriera prima di dire sì a quel lavoro... Immaginavo di fare film per la casa di produzione Merchant Ivory, cose così. E quindi volevo davvero, da un lato, dimenticare che fosse successo e usarlo come trampolino per fare le cose che volevo davvero fare.

Fonte / Smartless
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