Giffoni Film Festival 2022: intervista ad Andrea Arcangeli
Al Giffoni Film Festival 2022 Francesco Alò ha incontrato Andrea Arcangeli, attore prolifico che ha parlato del suo viaggio nelle Filippine
Al Giffoni Film Festival 2022 Francesco Alò ha incontrato Andrea Arcangeli, attore prolifico che ha parlato del suo viaggio nelle Filippine, delle sue ispirazioni e delle sue ambizioni.
Il suo sogno nel cassetto? Interpretare un direttore d'orchestra: “Sono figure che mi ha sempre affascinato, sono personaggi travolgenti e a loro modo hanno fatto la storia. Poi a me piace molto ascoltare la musica classica”. Andrea Arcangeli, classe 1993, ha raggiunto il successo con la serie Sky “Romulus” della quale sono terminate le riprese della seconda stagione che vedremo prossimamente e nel 2021 è stato protagonista del film Netflix “Il Divin Codino” nel ruolo di Roberto Baggio, ma nel suo curriculum c'è anche la partecipazione alla serie “Trust”, di produzione statunitense e diretta dal mito Danny Boyle. Per la seconda volta a Giffoni, l'attore di origini abruzzesi ha incontrato i giffoner in sala Truffaut per raccontarsi.
Viceversa Romulus è stata una esperienza “pesante, anzi devastante, ma che rifarei altre mille volte. In questo caso c'è stato un lavoro molto intenso sul fisico. Camminare per i boschi a piedi, sentire la terra tra le mani mi ha aiutato a proiettarmi indietro nel tempo in un'epoca lontanissima. E questo lo ritengo un privilegio enorme”. E Danny Boyle? “Una delle persone più umili che abbia mai conosciuto. Mi ha messo a mio agio fin dall'inizio. Per me è un mito. Quando ho saputo di far parte del cast ero fuori dai panni per la gioia”.
Quest'anno ha girato il film d’esordio di Matteo Fresi “Il muto di Gallura”, per Fandango, ed è il protagonista nel film “La Donna per me” diretto da Marco Martani, per Lucky Red. A chi gli ha chiesto del tema dell'edizione di #Giffoni2022, dedicata appunto agli invisibili, Arcangeli ha detto: “Essere invisibili ha una doppia valenza. Alle volte essere invisibile agli altri ti permette di essere più visibile ai tuoi occhi. Ma quando parliamo di situazioni borderline, di persone ai margini della società alle quali viene negato il diritto di parola, allora il discorso cambia. C'è un'umanità che non viene considerata abbastanza o per nulla e questo ci fa perdere delle opportunità. Dovremmo imparare ad immaginarci come un unico popolo, essere più trasparenti e non avere barriere”. Infine un monito ai ragazzi: “Non spaventatevi se vi sentite insicuri e inadeguati. E' una cosa che appartiene anche a me e deve essere una propulsione a fare meglio, alzando l'asticella fino al punto in cui arrivi ad essere in pace con te stesso”.