Ghostbusters, Paul Feig incolpa Trump e i suoi sostenitori per l'odio contro il suo film: "F*ttuti cannibali"

Il tanto vituperato reboot è uscito nell'estate 2016 negli Stati Uniti, in un clima molto caldo per le imminenti elezioni

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In un'intervista col Guardian, Paul Feig è tornato a parlare del reboot al femminile di Ghostbusters, uscito nell'estate 2016 (leggi lo speciale).

L'operazione è stata soggetto a forti critiche ancor prima dell'uscita e al botteghino si era rivelata un notevole flop; per il regista le ragioni sono da rintracciare nel periodo particolare in cui è arrivato nelle sale:

Il clima politico dell'epoca era davvero strano, con Hillary Clinton in corsa per le elezioni del 2016. C'erano molti uomini che cercavano la rissa. Quando venivo attaccato su Twitter, andavo a vedere chi erano. Molti erano sostenitori di Trump, che poi si è schierato contro di noi. Ha detto: “Stanno rifacendo Indiana Jones senza Harrison Ford. Non si può fare. E ora stanno facendo Ghostbusters con sole donne. Che succede?” e si è arrabbiato. Tutti sono diventati dei f*ttuti cannibali. Ha trasformato il film in una dichiarazione politica, come se volesse dire: “Se siete a favore delle donne, andate a vederlo. Se non lo siete, allora…”. Non pensavo che fosse importante che i personaggi principali fossero donne, ma la gente portava con sé un sacco di preconcetti.

Il regista ha difeso poi la decisione di realizzare il film:

All'epoca, Bill [Murray] aveva detto pubblicamente di non voler fare un altro Ghostbusters. Harold Ramis era morto. Dan [Aykroyd] ed Ernie [Hudson] erano [disponibili], ma metà della squadra si sentiva strana a riguardo. Erano passati 30 anni e Bill e il team erano così iconici; non volevo fare nulla che danneggiasse i film originali.

Trovate tutte le informazioni sul Ghostbusters del 2016 nella nostra scheda. Ricordiamo che Murray, Hudson e Aykroyd sono poi tornati nel nuovo film della saga uscito nel 2021, dal titolo Ghostbusters: Legacy.

Il nuovo film di Feig, Jackpot!, è da agosto su Prime Video. Qui trovate la recensione.

Fonte / Guardian
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