Ghostbusters: Legacy, la spiegazione delle due scene post-crediti
Ghostbusters: Legacy propone ben due scene post-crediti, una sotto forma di "omaggio" al primo film, l'altra invece lascia uno spiraglio per
A 32 anni di distanza dall'arrivo nei cinema di Ghostbusters II e dopo un tentativo di reboot al femminile accolto da mille polemiche, Ghostbusters: Legacy è finalmente arrivato nei cinema italiani. E lo ha fatto col compito di stabilire una profonda connessione tanto con i fan storici della saga, tanto con quelli che potrebbero arrivare se ci sarà un effettivo ricambio generazionale del pubblico. Motivo per cui la pellicola lancia un'esca abbastanza esplicita proprio in uno di questi due passaggi aggiuntivi.
GUARDA ANCHE - Le nostre interviste a Jason Reitman e al cast del film!
La midcredit con Sigourney Weaver
Quanto Ghostbusters: Legacy finisce e cominciano i titoli di coda, viene spoilerata la presenza di Sigourney Weaver. Perché parliamo di spoiler? È presto detto. Perché nel corso del film la sua Dana Barrett non compare mai! Lo spoiler si configura proprio perché, di lì a qualche secondo, abbiamo modo di vedere l'attrice insieme a Bill Murray in un contesto speculare a una scena ben nota di Ghostbusters: quella dell'esperimento di Venkman sulla percezione extrasensoriale fatto con le carte che devono essere indovinate, a "scatola chiusa" da due studenti cavie. Un'occasione in cui lo studioso sembra decisamente più interessato a barare la ricerca per avere una qualche possibilità con la studentessa interpretata da Jennifer Runyon tormentando, allo stesso tempo, lo studente di Steven Tash (che nel mentre dà anche una risposta giusta che... viene ignorata e punita nuovamente con la dolorosa scossa da Venkman). Non crediamo ci sia bisogno di rinfrescarvi la memoria, ma aggiungere un video da YouTube non ci costa nulla e poi è sempre un piacere rivedere scene come quella qua sotto:
Questa volta è Venkman a fare da cavia con Dana a condurre il tutto realizzando anche l'imbroglio alla base del tutto. Un siparietto all'insegna di una certa intimità che ci fa immaginare come la loro storia possa essere proseguita dopo i primi due Ghostbusters. Venkman arriva pure a scusarsi e ad ammettere che non aveva mai dato la scossa alla studentessa.
Ghostbusters: Legacy e il futuro della saga
Vedremo un altro capitolo del franchise dopo questo lungometraggio firmato Jason Reitman? Chiaramente è ancora presto per saperlo, anche se la seconda scena post-crediti lascia supporre di sì. Nonostante venga detto nel corso della pellicola, per bocca di Ray, che la storica sede newyorkese degli Acchiappafantasmi non esiste più per colpa della gentrificazione di New York - una larga parte dell'area dove si trovava è stata acquistata da un attore (ricordiamo che, nella realtà, Robert DeNiro possiede effettivamente svariati lotti in quel di Tribeca) e al suo posto c'è ora uno Starbucks - la scena con Winston Zeddemore ci fa vedere che, in realtà, non è così. Lo vediamo tornare nella Grande Mela con la ECTO-1. La sede c'è ancora. Abbandonata. Malridotta. Ma c'è ancora e non è diventata una caffetteria di una nota multinazionale. Per quale motivo il personaggio di Dan Aykroyd ha deciso di dare queste informazioni fuorvianti? Non ci è dato sapere.
Di certo, sembra una maniera per lasciare aperto uno spiraglio per un eventuale seguito. D'altronde è stato proprio Ernie Hudson, un mese fa, a far capire in maniera forse un po' troppo esplicita che la Sony starebbe già pensando a un seguito: la major potrebbe, addirittura, già essere al lavoro sul sequel del film, che sarebbe, quindi un Ghostbusters 4 visto che questa timeline non tiene conto della pellicola di Paul Feig uscita nel 2016. Aveva definito tutto come dei “sussurri”, ma, da quanto arrivato alle sue orecchie, ci sarebbe già una sceneggiatura in fase di scrittura e si era già dichiarato pronto a tornare:
Se dovessero davvero farlo, sarei onorato di partecipare. Ho sentito alcune voci di corridoio, staremo a vedere.
Cosa ne pensate? Potete dircelo nello spazio dei commenti qua sotto!
LEGGI – La recensione
GUARDA – La videorecensione