Ghost in the Shell: il pubblico giapponese ha apprezzato il film e la performance di Scarlett Johansson

Il whitewashing di Ghost in the Shell? Per i giapponesi non è un problema a quanto pare

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A questo punto, tutti gli appassionati di cinema più attenti ai destini commerciali di un film, sanno bene che Ghost in the Shell è stato un buco nell'acqua per una Paramount che continua ad arrancare al box office (si parla di una perdita di oltre 60 milioni di dollari).

Secondo la major, la colpa di tutto ciò è imputabile alle polemiche sul whitewashing del cast e alle recensioni che, secondo alcuni dirigenti dello studio, sarebbero state influenzate dalla questione. La verità è che probabilmente, nonostante i notevoli sforzi promozionali fatti per pubblicizzare il film, quello di Ghost in the Shell non era un marchio in grado di attirare grandi folle nonostante la presenza nel cast di una star estremamente "spendibile" dal punto di vista internazionale come Scarlett Johansson. La creazione di Masamune Shirow, nonostante l'importanza seminale sulla sci-fi degli ultimi 20 anni (basta pensare a Matrix), è stata ed è comunque appannaggio di una nicchia nella nicchia e il lungometraggio della Paramount non è evidentemente riuscito a fare breccia presso un pubblico che deve ormai districarsi in un mercato di tentpole cinematografici che si palesano a cadenza settimanale.

Detto ciò, nel corso del fine settimana appena trascorso, il film è approdato nei cinema giapponesi e l'Hollywood Reporter ha quindi deciso di chiedere ad alcuni spettatori nipponici un parere sul live action. Le opinioni sono generalmente positive, alcuni hanno magari sottolineato come "lo stile abbia avuto il sopravvento sulla sostanza", ma una cosa pare essere certa: in Giappone il whitewashing ha avuto una risonanza minima.

Ecco quanto hanno affermato gli intervistati dal magazine statunitense:

Tomki Hirano: "È stato davvero cool e mi è davvero piaciuto. Non si sono limitati a copiare la storia originale, ma hanno tentato un approccio inedito aggiungendo degli elementi. Poi trattandosi di un grande film hollywoodiano hanno potuto spendere un sacco di soldi per creare degli effetti di qualità. [Scarlett Johansson] è stata ottima. L'ho amata in The Avengers e ho voluto vedere questo film proprio perché c'era lei. Se avessero fatto un live action giapponese avrebbero di sicuro ingaggiato una qualche inutile idol".

Yuki: "Visivamente è straordinario penso che dal punto di vista degli effetti abbiano davvero fatto un lavoro notevole. La storia magari è un po' superficiale, non è andata a scavare quei temi presenti nell'anime. Ma si tratta della versione hollywoodiana, per cui era quello che mi attendevo. Ho sentito che negli Stati Uniti volevano un'attrice asiatica, ma siamo sicuri che sarebbe stato meglio avere un'asiatica o un attrice americana di origine asiatica? Per me sarebbe stato peggio: ci saremmo trovati con un'attrice di un altro paese dell'Asia che fingeva di essere giapponese. A questo punto meglio avere una occidentale".

Avete visto il film? Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Basato sull’opera di fantascienza acclamata in tutto il mondo, Ghost in the Shell racconta la storia di Major, un agente speciale, un ibrido tra cyborg e umano unico nel suo genere, che guida la task force speciale Section 9. Incaricata di fermare i più pericolosi criminali ed estremisti, la Section 9 dovrà confrontarsi con un nemico il cui obiettivo singolare è quello di annientare i progressi nel campo della cyber technology della Hanka Robotic.

A dirigere Ghost in the Shell c’è Rupert Sanders, regista di Biancaneve e il Cacciatore, su uno script di William Wheeler. Alla produzione Avi Arad, Ari Arad e Steven Paul.

Nel cast troviamo, oltre a Scarlett Johansson, anche Beat Takeshi Kitano (Daisuke Aramaki), Juliette Binoche ( Dr. Ouelet), Michael Pitt (Kuze), Pilou Asbæk (Batou) e Kaori Momoi. I componenti della Sezione 9 sono interpretati da Chin Han, Danusia Samal, Lasarus Ratuere, Yutaka Izumihara and Tuwanda Manyimo.

I diritti del manga futuristico del 1989 creato da Masamune Shirow, che in Giappone è stato riadattato in varie forme (serie tv, videogiochi, film), sono stati acquisiti dalla DreamWorks diversi anni fa, con l’obiettivo di creare un grande kolossal fantascientifico.

La release è fissata al 31 marzo 2017.

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