Ghost of Tsushima, ecco come il team ha lavorato alla Kurosawa Mode

In una recente intervista, i creative directors di Ghost of Tsushima hanno rivelato come hanno lavorato alla tanto attesa Kurosawa Mode

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Come se non bastasse l'ansia da prestazione di venire pubblicato dopo il tanto acclamato The Last of Us Parte II, Ghost of Tsushima ha anche l'imponente fardello di essere l'ultimo titolo ad approdare in esclusiva su PlayStation 4. In attesa di scoprire se la narrativa risulterà avvincente e se le meccaniche di gioco sapranno divertire i giocatori, possiamo constatare sin da ora che il titolo Sucker Punch sia in possesso di una direzione artistica strepitosa. Direzione artistica che comprende anche la tanto attesa Kurosawa Mode, ovvero una modalità in bianco e nero perfettamente fedele alle opere del celeberrimo regista.

Nel corso di una recente intervista a Entertainment Weekly, i creative directors del gioco Jason Connell e Nate Fox hanno rivelato quanto la filmografia do Akira Kurosawa abbia influito sul loro mondo open world. Nel dettaglio, Fox ha detto che:

Penso che Sanjuro sia un film semplicemente cristallino. È una pellicola che, nel finale, presenta uno stallo tra due samurai. La tensione che hanno quei due guerrieri, ognuno in attesa della mossa dell'altro, e la morte di uno di essi dopo un solo colpo di spada sono elementi che abbiamo cercato di tradurre nel nostro gioco.

Interrogato sulla lavorazione della tanto apprezzata Kurosawa Mode, Connell ha spiegato come non si tratti di un semplice filtro in bianco e nero. Gli sviluppatori, infatti, hanno approfondito l'argomento e sono risaliti a particolari curve di colori, contrasti e luci che potevano essere utilizzati all'epoca del regista. Lo studio dei neri su schermo e il metodo con il quale poter fondere quel linguaggio con il concetto di videogioco è stato un lavoro senza dubbio impegnativo, che non vediamo l'ora di poter ammirare.

Impressionante, infine, come i dev abbiano giocato anche con il comparto sonoro di questa modalità, riproducendo il suono come se provenisse da una vecchia televisione degli anni Cinquanta. Una piccola chicca che, ne siamo sicuri, farà felici i fan di questa particolare estetica retrò.

E voi cosa ne pensate di tutte queste attenzioni stilistiche riposte da Sucker Punch nella propria opera? Siete interessati a Ghost of Tsushima, oppure il titolo con ambientazione nipponica non vi ha catturati del tutto?

Fonte: Entertainment Weekly

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