George R.R. Martin fu concausa della nascita di Sandman?
Breve storia di un giorno degli anni Ottanta in cui George R. R. Martin bocciò l'idea di Neil Gaiman che diventò Sandman
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
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Così pare. Come forse alcuni sanno, l'idea di Neil Gaiman di una storia incentrata su un essere che vivesse nei sogni della gente (e dei pianeti e degli dei e di qualunque entità dell'universo) non è stata originalmente proposta alla DC Comics, bensì alla collana antologica delle Wild Cards, una serie di romanzi incentrati sulle vicende di supereroi che condividevano un universo narrativo comune.
Il povero George R.R. Martin non sapeva che il fato lo avrebbe reso uno degli scrittori più famosi del nuovo millennio, in quanto autore di Cronache del Ghiaccio e del Fuoco da cui è tratta la serie Game of Thrones, ma soprattutto non sapeva di essere destinato a commettere un madornale errore per cui lo ringraziamo ancor oggi. Fu infatti lui, nel 1987, a sottovalutare e a scartare l'idea di un giovane di belle speranze, Neil Gaiman, che si sarebbe concretizzata sulle pagine di un fumetto della Vertigo e sarebbe diventata Sandman, una delle più colossali e avvincenti saghe a fumetti di ogni epoca. Grazie per la svista, signor Martin.
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Durante gli anni Novanta, uno degli editor più importanti ed influenti della collana era un signore reduce da un pesante flop di vendite del suo romanzo, dal titolo The Armaeddon Rag, di cui vi abbiamo parlato ultimamente con riferimento alle citazioni che Chris Claremont ha spesso tratto da questo libro. L'editor in questione aveva vinto un premio Nebula e un Hugo, ma temeva che la sua carriera di romanziere fosse andata a gambe per aria.
Fonte: Comic Book Resources