George Miller e la scrittura di Mad Max: anche il chitarrista cieco ha una backstory

George Miller parla del lavoro di scrittura di ogni dettaglio del mondo di Mad Max, compresa la storia di Coma-Doof

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Continua il viaggio di George Miller per la promozione di Furiosa. Ai microfoni di Josh Horowitz per il podcast Happy, Sad, Confused ha raccontato la genesi del mito di Mad Max, presa dalle forme primordiali delle storie seguendo i dettami di Joseph Campbell e del suo “eroe dai mille volti”. È questo, dice, che l’ha spinto a lavorare alla sua versione di Justice League mai realizzata [trovate qui l’analisi della sceneggiatura]. Ha poi dimostrato il livello di pianificazione e scrittura meticolosa che c’è dietro a ogni singolo dettaglio della saga, per poi concludere con una nota positiva verso il futuro del cinema. Vi riassumiamo di seguito i punti più rilevanti della conversaizione.

Una saga per tutte le idee di George Miller

L’intervistatore fa notare una somiglianza rispetto al percorso fatto da James Cameron con Avatar. Anche George Miller sta usando l’ultima parte della sua carriera per approfondire un mondo e una saga che provengono dalla fantasia più personale. Progetti del cuore che occupano anni, quasi decenni. Miller ha subito specificato che ha intenzione di fare i film di Mad Max fino a che le energie (e gli studi) glielo permetteranno. Però ha anche tante altre storie da raccontare, anche al di fuori della saga.

Furiosa doveva essere un anime, ve l’abbiamo raccontato qui. Il titolo sarebbe stato The Peach (chi ha visto il film sa bene il perché) e avrebbe avuto Mahiro Maeda alla regia. La storia era già ben chiara 15 anni fa e l’opera entrò in una fase preliminare di sviluppo tale da permettere di visualizzare alcuni personaggi. Uno di questi era proprio Dementus.

Dementus: un villain di molte parole

Nel design di Dementus fatto da Mahiro Maeda c’erano molte differenze rispetto alla versione finale con il volto di Chris Hemsworth. Un elemento che aveva colpito Miller di quel design era la presenza dell’orsetto di pezza. Così l’ha inserita in Furiosa e gli ha creato una ragione d’esistere all’interno del percorso narrativo del personaggio. 

Sottolinea poi come Dementus sia all’opposto del mondo di Mad Max, ideato ispirandosi ai film muti e, generalmente, di poche parole. Il villain lavora invece sul suo stesso mito, costruendo il suo seguito grazie alla retorica e alla distorsione della verità. Un chiacchierone!

La somiglianza tra Praetorian Jack e Max Rockatansky

Il fatto che Furiosa sia uno dei film di Mad Max più parlati non è una contraddizione per il regista. Ama l’azione visiva, dice, ma tiene in grande conto quello che può fare il sonoro. Man mano che ha portato il film per il mondo ha notato come questa storia trovasse letture e significati diversi sulla base della cultura delle persone che lo vedevano. È una riconferma, a suo dire, del potere universale del mito. 

Il film cambia anche per il regista dopo che il pubblico ha modo di vederlo. Così Miller ha confessato di essersi reso conto della somiglianza tra Praetorian Jack di Tom Burke e Max Rockatansky solo vedendo le reazioni degli spettatori.

Tutto ha una storia in Mad Max, anche il chitarrista cieco

Ebbene sì, ogni dettaglio di Mad Max deve poter esistere nel mondo anche prima e dopo il film. Deve quindi essere coerente e compatibile con quella mitologia. Perciò persino Coma-Doof, il mitico chitarrista di Fury Road, ha un passato. 

Per raccontare la storia di Mad Max: Fury Road dovevamo avere in mente cosa fosse successo a Max almeno nell’anno precedente. Sono i piccoli flashback che si vedono nel film. Per creare questo mondo eccentrico e mantenerlo coerente e realistico, non casuale, dovevamo accertarci di sapere tutto di quel mondo. Come può un uomo cieco che suona la chitarra sopravvivere nelle wasteland? Abbiamo scritto una storia su come sia potuto succedere. Anche l’attore che lo interpreta aveva un’idea di chi fosse, non appare e basta. Questo processo deve accadere con ogni elemento nella storia. 

Rispetto alla backstory di Dementus però Miller non si è sbottonato più di tanto. Dice di sapere chi fosse quest’uomo nel mondo prima del collasso, ma non vuole rivelarlo.

Il futuro del cinema, di Mad Max e George Miller

Nei piani del regista c’è una versione di Furiosa in bianco e nero. Una soluzione visiva a cui è molto affezionato perché ritiene amplifichi la portata drammatica delle immagini. Spera di poter lavorare presto al nuovo film della saga (anche se Furiosa sta deludendo al botteghino complicando le cose). È ottimista per il futuro del cinema, un linguaggio che cambia costantemente e si adatta ai tempi. Non vede l’ora di scoprire le possibilità date dalle nuove tecnologie. Ha percepito molto la differenza di mezzi da Fury Road a Furiosa, in soli 9 anni. Il cinema si evolverà, ma non cambierà mai la sua costante, dice il regista: la visione collettiva.

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