Game of Thrones: perché i romanzi sono così popolari? Lo spiega la scienza

Uno studio pubblicato di recente ha spiegato scientificamente il successo dei libri fantasy da cui è stato tratto Game of Thrones

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Uno studio pubblicato questa settimana ha provato a spiegare, scientificamente, il successo dei libri fantasy da cui è stato tratto Game of Thrones, e cioè Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George Martin. Lo studio ha coinvolto matematici, psicologi e fisici e ha prodotto un articolo intitolato "La struttura narrativa di A Song of Ice and Fire crea un mondo immaginario con misure realistiche della complessità sociale". In poche parole, lo studio propone la tesi secondo cui i libri incontrano il favore del pubblico grazie alla complessità delle relazioni sociali che sono presentate al lettore.

Alcuni numeri forniti dai ricercatori: nei libri ai quali è ispirata la serie Game of Thrones ci sarebbero più di duemila personaggi, che produrrebbero più di 41mila interazioni tra di loro. Sembrano numeri giganteschi, ma in realtà sono gestibili dal cervello, allo stesso modo in cui sono immagazzinate le informazioni sulle relazioni nel mondo reale. Nell'abstract dell'articolo si legge:

La nostra tesi è che le caratteristiche strutturali della narrazione che si riflettono nel nostro mondo sociale reale aiutino i lettori a seguire e a relazionarsi con la storia, nonostante la sua struttura tentacolare.

I ricercatori hanno fatto un paragone tra i libri di Martin e le saghe nordiche medievali, e hanno tratto alcuni elementi base nella scrittura. Tra questi, il fatto che l'attenzione del lettore è tenuta costante grazie alle sequenze inaspettate di eventi, che incoraggiano a proseguire la lettura. D'altra parte, questo è controbilanciato dal fatto che anche gli eventi che sembrano più casuali non sono eccessivi, e c'è un senso di naturalezza nella storia.

Il franchise di Game of Thrones tratto dai libri di George Martin tornerà in tv con uno spin-off. House of the Dragon avrà il compito di raccontare la storia della casata di Daenerys Targaryen. Il progetto è co-creato da George R.R. Martin e da Ryan J. Condal (Colony), e sarà ambientato tra i 150 e i 300 anni prima rispetto alla serie madre. Lo show racconterà “l’inizio della fine della Casa Targaryen”, e trarrà ispirazione dal libro companion “Fire & Blood” di Martin.

Parlando del cast, al momento c’è stata l’ufficializzazione dell’ingaggio dell’attore Paddy Considine, cui è stato affidato il ruolo di Re Viserys I, ovvero colui che viene scelto dai signori di Westeros per succedere al vecchio re, Jaehaerys Targaryen, al Gran Consiglio di Harrenhal

La regia di House of the Dragon sarà affidata a Miguel Sapochnik — tra i ‘veterani di Game of Thrones — e questi ricoprirà anche il ruolo di co-showrunner al fianco di Condal. Questa serie è il frutto di un rifacimento del concept su cui si focalizzava lo spinoff che era stato affidato a Bryan Cogman, già autore dello show dei record della HBO, e che era stato messo da parte dal network lo scorso aprile.

Fonte: Cnet

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