Game of Thrones - Martin difende le scene di violenza: "Non si può fingere che non esista lo stupro"

George R.R. Martin difende la rappresentazione delle scene di violenza sulle donne in Game of Thrones, ricordando che si è ispirato alla storia medievale

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Lo scrittore George R.R. Martin ha risposto alle sempre più feroci critiche rivolte alla serie Game of Thrones a causa della rappresentazione della violenza sulle donne.

Dopo la drammatica scena della prima notte di nozze tra Sansa e Ramsay la questione è tornata molto attuale, ricordando i tanti momenti mostrati in passato come lo stupro subito da Cersei nella passata stagione, la violenza subita da Daenerys dal marito Khal Drogo e la morte di Talisa Stark durante le Nozze Rosse.

L'autore della saga da cui è tratto lo show della HBO ha spiegato che la storia riflette la struttura della società patriarcale e medievale europea, ricordando che pur essendo presenti dei personaggi femminili molto forti, il mondo in cui vivono è molto duro e ingiusto nei confronti delle donne.

Martin ha poi ribadito che anche i suoi libri sono basati su fatti storici e che l'uguaglianza non poteva trovarvi spazio:

"Quella non fa parte della nostra storia. E' qualcosa di adatto alla fantascienza. E nemmeno l'America del ventunesimo secolo è egalitaria. Ci sono ancora delle barriere nei confronti delle donne. E' migliore di quanto fosse in passato. Non è più 'Mad Men', come lo era quando io ero giovane".

George ha poi aggunto che sarebbe disonesto escludere scene di violenza contro le donne in storie così legate ai periodi di guerra:

"Lo stupro, sfortunatamente, fa ancora parte della guerra oggi. Non è uno degli aspetti migliori della razza umana, ma non penso si debba fingere che non esista".

Fonte: HuffingtonPost

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