Game of Thrones: gli showrunner spiegano perché non leggono i commenti dei fan

David Benioff e Dan Weiss, showrunner di Game of Thrones, spiegano perché hanno deciso di non leggere più i commenti pubblicati online dai fan

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Spoiler Alert
La quarta stagione di Game of Thrones sta suscitando moltissime reazioni da parte dei fan della serie e dei romanzi.

Nei cinque episodi già trasmessi dalla HBO, infatti, sono stati mostrati eventi controversi come la sequenza della violenza subita da Cersei (Lena Headey) accanto al corpo del figlio morto (in questo articolo il commento alla scena dello scrittore George R.R. Martin), o l'importante anticipazione inserita nei minuti finali di Oathkeeper (qui i dettagli).

Gli showrunner, però, già molto tempo fa hanno deciso come affrontare la situazione. Durante una visita sul set della serie da parte dei giornalisti, avvenuta a settembre, David Benioff aveva infatti raccontato:

“Abbiamo entrambi fatto questo patto che avremmo smesso di cercare cose online perché puoi finire dentro la tana del coniglio e perderti in questo mondo di commenti online alla serie se non sei attento. Ci siamo sentiti entrambi più sani dopo aver smesso di farlo. Ci sono cose molto più importanti da leggere online”.

Benioff e Dan Weiss hanno tuttavia controllato la reazione alle Nozze Rosse, ma si è trattato di un'eccezione.

David ha sottolineato che tra tanti commenti positivi è magari l'unico negativo che rimane impresso e che ti spinge a discuterne o aver voglia di spiegare le ragioni per cui una scena è stata realizzata in un certo modo:

“Inizi a parlarne nella tua mente e ti rendi conto che stai impazzendo. Stai discutendo dentro di te con qualcuno chiamato DragonQueen42 - non potrai mai vincere quella discussione”.

Weiss ha invece ricordato che anche le osservazioni positive alimentano questo dialogo mentale:

“Confonde completamente il normale processo creativo. Sembra come una situazione di tutto o niente. O stai ascoltando o non lo fai: è una sensazione grandiosa che le persone amino cosa stai facendo. Leggi cinque, sei, sette di quei commenti e capisci che apprezzano il tuo lavoro. Ma c'è un certo punto che ti trasmette una gratificazione immediata ogni volta che clicchi su un commento e prima di rendertene conto sei come una scimmia da laboratorio tossicodipendente che clicca, clicca, clicca. Non voglio diventarlo. Penso che un paio siano abbastanza e si possa andare oltre”.

Fonte: EW

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