Game of Thrones, la scenografa Deborah Riley: "L'ultima stagione mi ha quasi uccisa"
Deborah Riley, scenografa candidata all'Emmy per Game of Thrones, parla della sfida affrontata nella stagione finale della serie
L'ultima stagione mi ha quasi uccisa. A un certo punto mi sono resa conto che tutto il lavoro nelle scorse stagioni era solo un riscaldamento per l'ottava. Alla fine, non avevo più niente da dare e sapevo di aver fatto tutto il possibile. L'ottava stagione non risparmia nulla ed è cruda, diretta e importante. Non vedo l'ora di vederla.
Di tutti i set su cui ha lavorato Riley, sembra che Roccia del Drago occupi un posto speciale nel suo cuore. "Il potere degli ambienti nel raccontare la storia è qualcosa che abbiamo sempre preso molto sul serio e il ritorno a casa di Daenerys Targaryen nella sua fortezza avita di Roccia del Drago era qualcosa su cui [gli showrunner] Dan [Weiss] e David [Benioff] ci avevano fornito indicazioni dettagliate", ha detto Riley. "Riguardo la Sala delle Udienze di Roccia del Drago, il potere dell'architettura totalitaria e gli stratagemmi di prospettiva forzata per contribuire a rafforzare l'attenzione sul trono erano punti cardine delle nostre discussioni. Ho guardato prima Louis Kahn e il suo Istituto Salk e poi la chiesa di Notre-Dame de Royan, per ispirarmi."
Roccia del Drago è un pezzo del puzzle di cui sono molto entusiasta. Le indicazioni che avevamo descrivevano molti elementi che avrebbero dovuto adattarsi insieme, sia per le posizioni che per le scenografie. Ho anche sentito una grande responsabilità nell'aiutare a raccontare la storia del personaggio attraverso la presentazione dello spazio. Sapevo fin dall'inizio che avrebbe richiesto un'attenta pianificazione per risultare un insieme di ambienti credibile.
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Fonte: Winteriscoming