Game of Thrones: cosa significa reclutare comparse per la serie HBO

Il capo della società di casting per comparse The Extras Department parla della sua collaborazione con la HBO per Game of Thrones

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Non ci sono molte produzioni all'altezza di Game of Thrones in termini di sontuosità produttiva e di quantità di persone coinvolte nelle riprese. Basti pensare alle scene di massa, popolate di un gran numero di comparse sin dalla prima stagione. Tra le molte compagnie che hanno beneficiato economicamente delle necessità della serie targata HBO c'è The Extras Department, società nordirlandese fondata da Siobhan Allan specializzata nel reclutamento di comparse. Il destino della compagnia ha subito una svolta positiva dall'inizio della collaborazione con lo show, tanto che ormai, ogni volta che viene pubblicato un annuncio su un progetto non identificato, molti fan accorrono a prescindere, sperando che possa trattarsi di una chiamata alle armi per la saga fantasy più popolare della tv odierna.

Prima che The Extras Department prendesse l'avvio, grazie ad Allan e alla sua socia Carla Stronge, non esisteva nessuna compagnia simile nell'Irlanda del Nord. L'ispirazione per la creazione della società arrivò quando la figlia di Allan, impegnata nell'industria cinematografica, affermò che le servivano 250 comparse per un progetto. Quando la HBO approdò in Irlanda, l'anno successivo, per Allan si trattò di una fortunatissima coincidenza.

Il pilot di Game of Thrones era grandioso. Ci chiesero di occuparcene nel secondo anno di vita della nostra compagnia. Fu una cosa piuttosto grossa che la HBO, uno dei marchi di produzione più importanti in America, lasciasse gli Stati Uniti per la prima volta e arrivasse in Irlanda del Nord, e cogliemmo quell'opportunità. In quelle 14 settimane, ci siamo dovuti assicurare che ogni cosa filasse liscia. Se ci chiedevano sei nani e una persona amputata, riuscivamo sempre a ottenere le persone che servivano, anche quando sembrava impossibile.

Il nostro augurio per The Extras Department è di continuare la propria fiorente attività anche una volta che Game of Thrones, ormai arrivata alle sue due stagioni conclusive, avrà chiuso i battenti.

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