Game of Thrones 4: Bryan Cogman commenta "The Laws of Gods And Men"

Lo sceneggiatore Bryan Cogman commenta quanto accaduto nell'episodio della quarta stagione di Game of Thrones, intitolato The Laws of Gods and Men

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Spoiler Alert

L'emozionante processo a Tyrion iniziato nell'episodio di Game of Thrones intitolato The Laws of Gods and Men è stato adattato per il piccolo schermo dallo sceneggiatore Bryan Cogman, che aveva già firmato in questa stagione la rivelazione sul destino dei figli di Craster.

Bryan ha raccontato che quando deve occuparsi di alcuni momenti particolari, come quelli vissuti nel realizzare la serie tratta dai romanzi di George R.R. Martin, è sempre terrorizzato:

“State parlandomi ora mentre stiamo scrivendo la quinta stagione e sono nella fase in cui penso che tutto sarà terribile. Attraverso tutte e sette le fasi di qualsiasi cosa debba superare uno scrittore. Sono un disastro quando sto scrivendo lo show. E' solo quando lo si vede in onda con un pubblico che ci si può godere la situazione e finalmente rilassare”.

Lo sceneggiatore ha raccontato che nei romanzi c'è una scena in cui Theon è stato pulito e quindi gli autori hanno pensato di mostrare il bagno e di come la mutilazione del personaggio sia già avvenuta ma quella psicologica sia ancora in atto. Cogman ha sottolineato:

“"Mi ami Reek?" è una delle mie cose preferite perché c'è così tanto dietro quella domanda e rivela molto di Ramsay e di come lui definisca l'amore. Non è presa direttamente dai libri ma è decisamente ispirata dai romanzi”.

La scelta di mostrare due scene che si svolgono nella vasca da bagno nella stessa puntata è stata perché è una specie di elemento essenziale ed è una delle situazioni in cui si è maggiormente a proprio agio ma anche vulnerabili. Lo stesso, secondo Cogman, accade con la sequenza del bagno di Theon che ha dato vita a un incontro molto intimo e molto terrificante.

Yara ha lasciato Theon perché si è resa conto di essere lei il futuro della sua casata e può scegliere di morire lì con Theon o combattere un altro giorno. Il fatto che Ramsay la lasci andare dice molto perché potrebbe ucciderla ma non lo fa perché così è più divertente.

Alfie Allen, nella mente di Bryan, è uno degli eroi non celebrati dello show. L'attore ha regalato una splendida audizione ma nella prima stagione è rimasto un personaggio di contorno. L'autore ha spiegato che Theon è uno di quei personaggi che vengono introdotti da George R.R. Martin e poi nella seconda stagione si iniziano a vedere le cose dal suo punto di vista. L'attore ha attribuito al suo personaggio così tanta umanità e aveva una grande presenza scenica insieme a Richard Madden, facendo aumentare la presenza del rapporto fraterno tra Theon e Robb sullo schermo rispetto a quella presente nei libri.

Le scene che riguardano Theon sono molto difficili da vedere, per una scelta precisa. Bryan ha aggiunto che ammira come gli showrunner David Benioff e Dan Weiss abbiano scelto di mostrare la metodologia applicata da Ramsay e il fatto che stia utilizzando Theon per i propri scopi, oltre a raccontare le conseguenze della sua trasformazione su tutti gli altri personaggi, tra cui anche Yara.

Nello scrivere la scena del processo lo sceneggiatore è stato attento a non farla sembrare presa da Law Order: la sfida era quella di avvicinarla alle tradizionali sequenze ambientate in tribunale ma di realizzare anche Game of Thrones.

Gli autori hanno cercato di rendere le testimonianze contro Tyrion verosimili, cercando dettagli del suo passato da poter utilizzare durante il processo da chi lo accusa. La scena, inoltre, sfrutta anche gli sguardi dei membri della famiglia Lannister e il risultato finale è stato così buono grazie alla bravura del cast, oltre a poter contare su una meravigliosa regia di Alik Sakharov. Pur senza dire una parola, l'attore Nikolaj Coster-Waldau è inoltre riuscito a mostrare molto anche solo grazie a uno sguardo o a un cenno della testa.

Rispetto alle prime stagioni, Cogman è più a suo agio nell'avvicinarsi ai personaggi che ha imparato a conoscere, sfruttando bene anche quello che sa sugli attori. Lo sceneggiatore ha spiegato:

“Non è più Cersei Lannister, è la Cersei Lannister di Lena Headey. Penso che la serie diventi più forte perché gli attori sono maggiormente a loro agio. I ragazzi sono stati molto generosi nel corso delle ultime quattro stagioni nel fidarsi di me per alcune scene importanti”.

Nel sesto episodio Daenerys scopre che può essere stancante ascoltare tutte le persone che si rivolgono a lei e capisce di aver guardato il mondo in bianco e nero per molto tempo, mentre ora è più grigio e deve capire come affrontare questa situazione. Bryan ha concluso:

“E' uno degli elementi grandiosi della storia di George ed è qualcosa che vogliamo veramente esplorare nella serie e continueremo a farlo, che la storia non finisce quando conquisti il castello”.

Fonte: The Hollywood Reporter

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