Galline in fuga 2: il regista spiega come il digitale ha migliorato la lavorazione in stop-motion

Sam Fell, regista di Galline in Fuga 2, spiega come il digitale ha migliorato la lavorazione in stop-motion

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Galline in fuga 2, dal sottotitolo L'alba dei nugget, è ora disponibile su Netflix (LEGGI LA RECENSIONE). Il film d'animazione è realizzato in stop-motion, un processo che è molto cambiato e migliorato con l'avvento del digitale.

In un'intervista con CB, il regista Sam Fell ha spiegato:

Con le cineprese digitali ora si può vedere subito il lavoro, mentre la pellicola bisognava mandarla in laboratorio e riceverla indietro il giorno dopo. Come qualsiasi tipo di studio digitale, ora con la stop motion è come se si potessero creare una scala [di piani dell'inquadratura], si potessero creare elementi compositi, si potessero usare i green screen, si potesse creare un film con un formato dell'inquadratura più grande, insomma, è più facile creare una scala di piani, cosa che avevamo bisogno di fare perché la storia lo richiedeva.

Questo processo è stato utile soprattutto nelle diverse sequenze con un gran numero di personaggi presenti:

Abbiamo realizzato 40 modellini di galline, che sono molti, e li abbiamo animati per creare la folla, riempiendo così gran parte dell'inquadratura con le galline, ma avevamo bisogno di sentirci proprio lì dietro. Abbiamo scansionato quelle galline e le abbiamo trasformate in galline digitali, quindi c'è un po' di folla digitale sullo sfondo. Ma il nostro tratto caratteristico è ancora la stop-motion, in cui c'è lo stesso vecchio processo o le performance dal vivo di qualche animatore, che porta in vita il modellino un fotogramma alla volta per giorni e settimane.

Trovate tutte le informazioni su Galline in fuga – L’alba dei nugget nella nostra scheda.

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Cosa ne pensate della stop-motion in Galline in fuga 2? Avete visto il film? Lasciate un commento!

FONTE: CB

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