Freddo, Armi e Tatuaggi in quattro making of di Educazione Siberiana
Sono online quattro featurette dietro le quinte di Educazione Siberiana, approfondimenti sulle riprese, le armi, i tatuaggi e le scenografie del film di Gabriele Salvatores...
Dopo il poster, che vi abbiamo segnalato ieri, oggi vi presentiamo quattro featurette in italiano di Educazione Siberiana, il film di Gabriele Salvatores tratto dal romanzo di Nicolaj Lilin (leggi il nostro incontro con loro al Courmayeur Noir in Festival).
Ecco invece un secondo approfondimento, intitolato "Le Armi": secondo la regola siberiana, quando Dio creò l'uomo gli regalò un coltello. Per questo la "picca" era considerata quasi un simbolo religioso. Ogni arma era personalizzata, coperta di decorazioni e iscrizioni:
In questa terza featurette, intitolata "Il Tatuaggio", Nicolai Lilin, autore del libro da cui è tratto il film, spiega l'importanza del tatuaggio come forma di comunicazione all'interno della comunità dei siberiani:
Infine, nella quarta featurette, intitolata "Scenografie", Gabriele Salvatores spiega che "Niente di ciò che si vede nel film esisteva già, abbiamo dovuto ricreare un mondo, è quasi un film in costume":
Ecco la sinossi ufficiale del film:
L'"educazione siberiana" è uno strano tipo di "educazione". E' un'educazione criminale, ma con precise e, a volte sorprendentemente condivisibili, regole d'onore.
La storia si svolge in una regione del sud della Russia e abbraccia un arco di tempo che va dal 1985 al 1995. In quegli anni avviene uno dei più importanti cambiamenti della nostra storia contemporanea: la caduta del muro di Berlino e la conseguente sparizione dell'Unione Sovietica con tutto quello che questo evento ha poi comportato nei rapporti economici e sociali dell'intero pianeta.
Ispirato all'omonimo romanzo di Nicolai Lilin (edito da Einaudi), in cui l' autore racconta la sua infanzia e la sua adolescenza all'interno di una comunità di "Criminali Onesti" siberiani, così come loro stessi amano definirsi, il film racconta la storia di ragazzi che passano dall'infanzia all'adolescenza, e della comunità in cui sono cresciuti, rappresentando, attraverso un microcosmo molto particolare, una storia universale che, al di là delle implicazioni sociali, acquista un significato metaforico che riguarda tutti noi.
Il film arriverà il 28 febbraio nelle sale italiane. Quanto lo attendete? Potete votare il vostro BAD Hype! nella nostra scheda.