Francis Ford Coppola critica il "prototipo" imposto dalla Marvel ai film, compresi Dune e No Time to Die
In un lungo profilo su GQ, Francis Ford Coppola critica il template che i film Marvel stanno imponendo all'industria del cinema...
Francis Ford Coppola sta per tornare nei cinema, anche quelli italiani, con la versione restaurata de Il Padrino, il suo capolavoro tratto dal romanzo di Mario Puzo che si accinge a festeggiare 50 anni.
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Nel corso della lunga e interessante chiacchierata fatta da Francis Ford Coppola con l'editor di GQ, si è inevitabilmente finito per discutere anche dello stato attuale dell'industria cinematografica e di come, nello specifico, i Marvel Studios stiano imponendo una sorta di template ai film ad alto budget che va ad inficiare anche la riuscita di blockbuster "d'autore" come Dune di Denis Villeneuve o No Time to Die di Cary Fukunaga.
Una volta c'erano i film degli Studios, ora ci sono i film della Marvel. E cos'è un film Marvel? Un film Marvel è come un prototipo che viene fatto di continuo, di continuo e di continuo cercando di essere di volta in volta differente. Anche la gente di talento... Puoi prendere un Dune realizzato da Denis Villeneuve che è un artista incredibilmente talentuoso o anche un No Time to Die diretto da Gary? [Il giornalista gli fa notare che il nome corretto è Cary Fukunaga, ndr.]. Cary Fukunaga. Un altro artista bravissimo e d'incredibile talento. Puoi prendere entrambi questi film e tu ed io potremmo tirare fuori le stesse sequenze da entrambi i film e metterle insieme. Le stesse sequenze con le macchine che si scontrano. Hanno entrambi quel genere di roba e praticamente devono mostrarla per giustificare il loro budget. E stiamo parlando dei buoni film fatti dai registi di talento.
Insomma, la posizione di Francis Ford Coppola tende a essere alquanto critica sia verso le pellicole della Marvel che verso gli altri blockbuster in genere, ormai ritenuti "schiavi" di un determinato modo di concepire il cinema grandeur. Un parere, quello del maestro del cinema, che appare del tutto in linea con la sua maniera d'intendere la settima arte. D'altronde ha più volte avuto la possibilità di spiegare, ad esempio, di quanto si senta rattristato dal fatto che il suo amico e collega George Lucas abbia ancorato la sua carriera al solo Star Wars dopo i promettenti esordi con THX 1138 e American Graffiti (ECCO TUTTI I DETTAGLI).
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