Foto e interviste da Twilight
In attesa del final trailer italiano, in uscita domani, ecco qualche nuova foto dall'atteso fantasy di Catherine Hardwicke. E la sceneggiatrice parla dei possibili sequel...
Fonte: Gazzetta di Forks, Lion&Lamb
Uscirà domani in esclusiva su Yahoo il terzo e ultimo trailer di Twilightdoppiato in italiano (qui lo potete vedere in inglese). Nel frattempo, il blog italiano ufficiale presenta alcune nuove foto di produzione. Cliccate sull'immagine qui sotto per vederle tutte (sono le cinque foto successive):Intanto, un LiveJournal americano ha pubblicato il resoconto della conferenza di Melissa Rosenberg, sceneggiatrice di Twilight, al festival del cinema di Austin. Due giorni fa vi abbiamo parlato della sceneggiatura di Twilight, e di come potrebbe discostarsi in parte dalla trama del libro. Sentiamo ora cosa dice di nuovo la Rosenberg.
La Rosenberg era titubante all'idea di usare la voce fuori campo, che per gli sceneggiatori è sempre un tabù; ma c'era la necessità di vedere la storia dal punto di vista i Bella, e quindi si è deciso di inserire i voice-over. La bella notizia è che la voce fuori campo ripete esattamente le parole del libro.
Essendo anche produttrice di Dexter, la Rosenberg vede alcuni parallelismi tra il serial killer della serie TV e il personaggio di Edward in Twilight. Sono entrambi "cattivi che piacciono": rappresentano un lato oscuro che agli spettatori piace perché è la drammatizzazione di alcuni aspetti della vita reale- La Rosenberg voleva che il pubblico si immedesimasse nei personaggi e ritrovasse in loro il proprio lato oscuro. In un certo senso quindi Dexter ed Edward si somigliano.
Sulla tensione erotica: Rosenberg la definisce "una danza delicata", e racconta che è stato difficile costruire quella tensione. Sullo schermo, l'attrazione che Edward prova per Bella sembra quasi repulsione, un'ambiguità che va affrontata. Sullo schermo ci vogliono 10-20 minuti, mentre nel romanzo questo tema è affrontato in modo molto più esteso. Non si tratta tanto di sessualità quanto di sensualità, di desiderio.
Sui sequel: la Rosenberg non si è sbilanciata molto, ha confermato che sono in corso trattative. Dopo aver scritto Twilight, ha letto gli altri libri e le sono venute in mente alcune possibilità. Per esempio, voleva che Edward fosse presente in New Moon, anche solo nella mente di Bella, nei capitoli del libro in cui invece Edward non c'è. Se ci sarà il sequel, la sfida più difficile sarà appunto come sfruttare il personaggio di Edward.
Si è divertita a scrivere la storia dei vampiri nomadi. Nel film vedremo cosa fanno i vampiri prima di incontrare i Cullen. Si è addirittura spaventata lei stessa per alcune cose che ha scritto...
Charlie, il padre di Bella, è un personaggio molto importante. E cambia nel corso del film: all'inizio il suo rapporto con Bella è molto distaccato emotivamente, ma poi il personaggio si evolve.
Kristen Stewart riesce bene a interpretare la doppia natura di Bella: è timida e impacciata, a volte mormora, a volte addirittura balbetta, ma nella sceneggiatura è enfatizzato molto il fatto che Bella è un personaggio forte. In un film scritto e diretto da donne, la Rosenberg e Catherine Hardwicke hanno insistito molto per rappresentare la protagonista come una persona forte e decisa.
La famosa battuta "spider monkey" ("scimmietta"), erroneamente attribuita a Robert Pattinson (Edward) che nel film la pronuncia, in realtà è stata inventata da Catherine Hardwicke.
La Rosenberg ha letto un solo capitolo di Midnight Sun (l'altro romanzo di Stephenie Meyer, ovvero Twilight raccontato dal punto di vista di Edward), e a un certo punto voleva usarne delle parti per arricchire la sceneggiatura. Ma poi non l'ha fatto, perché ha preferito mantenere il punto di vista di Bella, ma anche perché non erano stati acquistati i diritti di quel libro.
Le scene finali del film (il ballo) sono molto simili al libro, ma c'è anche qualcosa di nuovo. Succede qualcosa di interessante. Quando le è stato chiesto se il finale di Twilight allude al possibile sequel, la Rosenberg ha preferito non rispondere.