The Following: Bacon commenta gli ascolti e l'evoluzione di Hardy
L'attore Kevin Bacon spiega qual è stata l'evoluzione di Ryan Hardy nella seconda stagione di The Following e commenta gli ascolti non costanti dello show
Con il sito Deadline, il protagonista di The Following, che è stato recentemente rinnovato per una terza stagione, ha poi discusso del suo coinvolgimento nel serial e dei suoi ascolti un po' altalenanti durante la seconda stagione.
L'attore ha spiegato che prendere la decisione di lavorare per il piccolo schermo non è stato un momento molto facile perché, nonostante la televisione abbia vissuto una fase di rinascita era ancora prevenuto nei confronti dei serial e aveva dato un ordine preciso ai suoi manager di non presentargli mai un progetto non cinematografico. Kevin ha poi cambiato idea riflettendo su quanti show stesse guardando e apprezzando ogni settimana: I Soprano, The Wire, Dexter e Six Feet Under. Poter assistere a perfomance iconiche, come quelle di sua moglie Kyra Sedgwick in The Closer, show di cui è stata protagonista per sette anni, lo ha spinto a chiedersi perché avesse un atteggiamento così snob e si è reso conto che quello che ama veramente è recitare. Dopo aver capito che le serie tv permettono di trascorrere molto più tempo davanti a una telecamera e offrono dei progetti stimolanti, ha dato la sua disponibilità e ha ricevuto in poche settimane tre o quattro sceneggiature di pilot di altissimo livello.
Bacon ha spiegato che le maschere hanno un ruolo fondamentale nella seconda stagione di The Following perché il suo personaggio ne ha indossato una facendo credere a tutti di essersi lasciato alle spalle il passato, l'oscurità, i problemi, e l'ossessione per Joe Carroll (James Purefoy) che, in realtà, è ancora più profonda. Al centro della storia dei prossimi episodi ci sarà ancora il rapporto del detective con il killer perché il protagonista non ha mai creduto alla sua morte, avendo ragione.
L'attore ha contribuito in modo determinante alla costruzione del proprio personaggio, scrivendo persino una lunga descrizione del passato di Ryan Hardy che ha utilizzato mentalmente per interpretare le puntate, nonostante non sia uno sceneggiatore e non abbia mai lavorato con gli autori. Kevin ha spiegato che non è una persona che arriva sul set e pretende di cambiare le cose, perché non sarebbe corretto nei confronti degli sceneggiatori, del regista e degli altri attori. Modificare dei dettagli importanti, inoltre, avrebbe delle importanti conseguenze su tutti gli altri elementi e creerebbe non pochi problemi. L'attore ha un rapporto di estrema fiducia con Kevin Williamson, il creatore di The Following, e pensa di dover ancora imparare molto su come si lavora per la televisione.
Bacon considera un fatto estremamente personale che gli ascolti siano saliti e scesi molto nel corso di questa seconda stagione e si sente responsabile di questa situazione. L'attore ha chiesto a tutti se può fare qualcosa o se sta commettendo qualche errore che abbia causato questo problema. Il suo obiettivo rimane comunque quello di lavorare perché The Following dia il meglio che può offrire al suo pubblico e non lascerà mai che gli altri affrontino da soli i problemi. Kevin trova molto interessante che una gran parte degli spettatori guardi il serial non in diretta durante la sua messa in onda, ma su altre piattaforme, e ha quindi ipotizzato che gli ascolti siano in parte influenzati dal non voler vedere la sera tardi qualcosa di spaventoso o dall'età del pubblico, visto che i suoi figli difficilmente seguono la tv live. Le nuove forme di accesso ai serial rendono un po' difficile capirne l'accoglienza da parte del pubblico e trovare modo di sfruttare uno show economicamente. L'attore pensa che l'intero sistema sia un po' antiquato ma si confronta con le persone che lo fermano quando lo incrociano per strada e tutti, per ora, sono stati molto felici della nuova stagione e hanno espresso pareri positivi.