Focus Indie - Rain World

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Il nostro approfondimento sui titoli più interessanti del panorama indie

Rain World

25.000$ è quanto Joar Jakobsson chiedeva su Kickstarter per portare a compimento il suo nuovo progetto, quasi 65.000$ è stato quanto ha ricevuto, sintomo del fatto che il suo Rain World ha convinto molti delle capacità del ragazzo svedese. Ed in effetti, stando almeno ai trailer ed agli screenshot pubblicati, promette di essere un titolo molto particolare, sia nel gameplay che nelle atmosfere.

Rain World è un platform, con elementi survival, ambientato tra le rovine di un mondo dimenticato, devastato da catastrofi provocate, probabilmente, dall'uomo. La natura è impazzita, prima distrutta e poi profondamente modificata, l'ecosistema stravolto, e tutto quello che rimane del passato sono vecchie rovine, rimasugli di colossali impianti industriali, ora coacervo di veleni e pericoli. Una pioggia pesante, martellante, batte la superficie, la vita non esiste più, e quei pochi animali rimasti passano la maggior parte del loro tempo in letargo, uscendone solo per procurarsi il cibo necessario a sopravvivere ad un altro ciclo. Tra di loro, uno strano incrocio tra un lumaca ed un gatto, e sarà proprio i panni del bizzarro essere che il giocatore si troverà ad indossare.

L'animale (definito "slugcat" dallo sviluppatore) si trova nel mezzo della catena alimentare, pertanto è, allo stesso tempo, predatore e preda. E' su questo aspetto che s'incentra la componente survival del titolo, la necessità di trovare cibo per sopravvivere, per avere la forza di andare avanti. La struttura di gioco è però quella di un platform, nel quale elementi classici e moderni s'incrociano. Come da tradizione del genere, è il salto l'azione primaria, alla quale si piega tutto l'impianto di gioco, ma l'agilità dell'animale consentono varie ed inusuali possibilità di movimento, ed eccolo arrampicarsi, sgattaiolare nei buchi nei muri, tenersi in equilibrio.

Il gioco di Joar Jakobsson colpisce anche per lo stile adottato, un 2D che non mostra particolare dettaglio, ma la semplicità della desolazione, ben evidente da una palette cromatica spenta e tetra. La sua capacità Jakobsson la mostra nelle animazioni, assolutamente pregevoli, che contribuiscono a rendere più vicino al giocatore l'animale che controlla. Per un giudizio definitivo sul gioco, previsto per PC, Mac e Linux (ma non sono escluse altre piattaforme) bisognerà attendere i prossimi mesi.

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