Focus Indie - Paradise Lost: First Contact

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Il nostro approfondimento sui titoli più interessanti del panorama indie

Paradise Lost: First Contact

Il bello della scena indipendente è che, da un momento all'altro, può venir fuori un progetto che immediatamente cattura l'attenzione, grazie alle sua atmosfere, al suo gameplay o alla sua direzione artistica. Paradise Lost: First Contact, attualmente in sviluppo presso i ragazzi spagnoli di Ashtree Works e da poco finanziato con successo su Kickstarter presenta tutte e tre queste credenziali, e per questo è uno dei titoli indie al quale guardiamo con maggiore interesse.

La storia presenta alcuni elementi di originalità, che hanno un certo riflesso sulle meccaniche di gioco. Dal profondo spazio piomba nel bel mezzo del deserto una capsula, contenente una forma di vita aliena, una sorta di pianta intelligente. Il suo arrivo non passa inosservato, e la misteriosa agenzia G.E.R. riesce a catturarla e a confinarla in una struttura speciale, denominandola Soggetto W. Nei panni della pianta, dovremo cercare di fuggirne, per sottrarci agli esperimenti degli esseri umani. L'alieno non è dotato (inizialmente) di particolari qualità, si tratta pur sempre di una (quasi) indifesa pianta, ed ecco quindi che il ritmo del titolo non sarà serrato e improntato all'azione più sfrenata, ma all'esplorazione, alla necessità di evitare i combattimenti, più che di cercarli.

Le cose cambieranno gradualmente, perché Paradise Lost: First Contact è un action adventure a mappa aperta, pertanto la progressione nel gioco e nelle aree sarà parallela all'ottenimento di nuove possibilità di azione, che renderanno possibile raggiungere zone precedentemente inaccessibili. Il tutto, facendo affidamento anche sul ragionamento, visto che occasionalmente s'incorrerà in enigmi escogitati proprio per bloccare l'avanzamento. Nel momento in cui si otterrà ora l'uno, ora l'altro potenziamento, cresceranno gli strumenti e le opportunità in mano al giocatore, che spesso avrà vari approcci per risolvere le situazioni di gioco: il come lo farà, influirà sull'evoluzione della pianta. A seconda dell'atteggiamento tenuto infatti, l'alieno svilupperà le proprie capacità in accordo, assecondando le preferenze di chi avrà il pad in mano.

Oltre che su un impianto di gioco che pare già da ora convincente, Paradise Lost: First Contact sembra fare molto affidamento sul particolari atmosfere per emozionare ed accattivare il giocatore. Nonostante la grafica retrò a base di pixel i toni sembrano essere molto cupi, si percepisce un'inquietudine di fondo, che è quella di un essere solo e spaesato alla ricerca della libertà, braccato da quelli che potrebbero essere mostri, e che in realtà sono esseri umani. Un ribaltamento di prospettive tragico e angoscioso che, almeno sentendo i brani presenti sulla pagina Kickstarter del gioco, sarà ottimamente descritto da una colonna sonora perfettamente in tema.

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