Focus Indie - Paradise Lost: First Contact
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Paradise Lost: First Contact
La storia presenta alcuni elementi di originalità, che hanno un certo riflesso sulle meccaniche di gioco. Dal profondo spazio piomba nel bel mezzo del deserto una capsula, contenente una forma di vita aliena, una sorta di pianta intelligente. Il suo arrivo non passa inosservato, e la misteriosa agenzia G.E.R. riesce a catturarla e a confinarla in una struttura speciale, denominandola Soggetto W. Nei panni della pianta, dovremo cercare di fuggirne, per sottrarci agli esperimenti degli esseri umani. L'alieno non è dotato (inizialmente) di particolari qualità, si tratta pur sempre di una (quasi) indifesa pianta, ed ecco quindi che il ritmo del titolo non sarà serrato e improntato all'azione più sfrenata, ma all'esplorazione, alla necessità di evitare i combattimenti, più che di cercarli.
Oltre che su un impianto di gioco che pare già da ora convincente, Paradise Lost: First Contact sembra fare molto affidamento sul particolari atmosfere per emozionare ed accattivare il giocatore. Nonostante la grafica retrò a base di pixel i toni sembrano essere molto cupi, si percepisce un'inquietudine di fondo, che è quella di un essere solo e spaesato alla ricerca della libertà, braccato da quelli che potrebbero essere mostri, e che in realtà sono esseri umani. Un ribaltamento di prospettive tragico e angoscioso che, almeno sentendo i brani presenti sulla pagina Kickstarter del gioco, sarà ottimamente descritto da una colonna sonora perfettamente in tema.