Focus Indie - Echo of the Wilds
Il nostro approfondimento sui titoli più interessanti del panorama indie
Echo of the Wilds
Tutto inizia dal risveglio da un sonno particolare, nebuloso. L'uomo che dovremo aiutare a trovare la sua via si ritrova nel bel mezzo della natura selvaggia, senza alcuna conoscenza delle tecniche di sopravvivenza e, soprattutto, completamente all'estraneo del motivo per il quale è lì. Riceverà presto la visita di uno spirito guida, che gli fornirà le basi delle tecniche tramite le quali dovrà procurarsi cibo, riscaldarsi, trovare riparo. I territori che si troverà ad esplorare saranno vari, tra foreste, laghi, montagne, e saranno sempre diversi, poiché generati casualmente da algoritmi presenti nel gioco. In tal modo, ad ogni partita rimarrà immutato il senso di esplorazione, quel sentimento che spingerà il giocatore a vedere cosa il mondo offre, non per la sola soddisfazione delle sue necessità fisiche ma anche per quella del suo spirito.
Tecnicamente Echo of the Wilds affascina grazie alla sua direzione artistica squisitamente retrò, ma attenta al dettaglio. Sembra quasi di essere in una versione bidimensionale dello stupendo Proteus, con mondi pieni di vita e di colori, dai cieli dalle innumerevoli sfumature e dalle ambientazioni che cambiano con il passare delle stagioni. Speriamo non debba passarne un'altra per goderne appieno.