Firewatch, il ritorno di fiamma del fuoco delle emozioni
L'arrivo su Nintendo Switch di Firewatch è un'ottima occasione per ripensare all'opera di Campo Santo
[caption id="attachment_192369" align="aligncenter" width="1280"] Soli nella natura, (quasi) soli con noi stessi[/caption]
Per quanto vi siano riferimenti temporali alla narrazione, partendo dall’incontro di due sconosciuti nel lontano 1975, al vissuto sempre più intenso e drammatico nei decenni a venire, Firewatch ha la capacità di immergerci in una storia che assume diverse sfumature a seconda delle scelte che andremo a compiere seguendo la nostra sensibilità, ma che non varieranno la sostanza del filone narrativo. Un nodo cruciale che ha diviso la critica, questo, e che dopo qualche anno possiamo cercare di sbrogliare, riflettendo su come tale aspetto sia un bene, dopotutto: l’obiettivo non è altro che dare del tempo da ingannare al giocatore vagando nel paradiso terrestre di Yellowstone, tra i colori accesi e le forme elementari che la nostra anima assume mentre prende vita dinanzi ai nostri occhi.
"Firewatch ha la capacità immergerci in una storia che assume diverse sfumature a seconda delle scelte che andremo a compiere seguendo la nostra sensibilità"Cibo per gli occhi e per la mente: nonostante il forzato e forzoso conformismo circa il rispetto della natura e l’intransigente integrità di Henry e Delilah, che possono risultare abbastanza pedanti e rasentare il limite della noia, Firewatch ha dalla sua una serie di schermate dalle frasi che possono tranquillamente diventare pane per i denti di chi vuole condividere citazioni sui social e per coloro che sono alla ricerca di semplicità nelle forme e nella grafica. Ironicamente, il nome della donna che ci accompagna, come Virgilio con Dante, durante il nostro peregrinare, ricorda una canzone dei Plain White T’s, riassumendone il senso in questi pochi versi: "hey, there, Delilah, listen to my voice, it's my disguise, I'm by your side”.[caption id="attachment_192370" align="aligncenter" width="1280"] Firewatch è ancora in grado di far vibrare le corde dell'anima[/caption]
Con il passare del tempo la storia non ha perso il suo fascino e la capacità di far vibrare le corde più profonde anche delle anime meno sensibili. Anzi, proprio in virtù del tempo passato, Firewatch dimostra di essere universale e di poggiare su basi larghe abbastanza da sorreggere una porzione piuttosto ampia di persone, ciascuna con la propria storia, ciascuna con il proprio dolore. Persi nella nostra selva oscura, camminando verso laghi che non possiamo attraversare e incontrando sconosciuti a noi ostili, il caso vuole (o forse no) che abbiamo il privilegio di ammirare dall’alto la vastità di un mondo selvaggio, tanto nudo e crudo quanto forte e puro, nel tentativo di riabilitare noi stessi attraverso un percorso quasi dantesco, tale per cui uscimmo a riveder le stelle da una caverna. Quello che in definitiva è il messaggio di queste luci sparate nel cielo.