Filippo Scotti si racconta a BadTaste.it: “Così sono diventato Fabietto Schisa”
Nel nuovo appuntamento con Casa Alò, il giovane Filippo Scotti ci ha parlato della sua esperienza sul set con Paolo Sorrentino
Filippo Scotti, nonostante la giovane età (compirà 24 anni il prossimo dicembre), può vantare già importanti riconoscimenti di critica, come il Premio Marcello Mastroianni come migliore attore emergente al Festival di Venezia nel 2021 e la candidatura, l’anno successivo, al David di Donatello per il miglior attore protagonista grazie alla sua memorabile partecipazione al film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio.
Ha, infatti, raccontato:
In realtà gli scambi di opinioni [con Paolo Sorrentino] sono stati sempre molto graduati nel tempo. Quando iniziai a pensare di lavorare al personaggio era estate, Paolo mi aveva preso il 31 luglio, i miei partirono per le vacanze. Il due di agosto gli chiesi, via messaggio, che musica ascoltava Fabietto in quel periodo (dalla sceneggiatura non era esplicitato). Mi consigliò alcuni pezzi degli anni 80 e 90, e da lì ho immaginato tanto il mio personaggio, e poi andavo ogni tanto da Paolo a chiedergli conferma delle mie interpretazioni. Paolo mi dava la possibilità di spaziare e immaginare: è stata una magia. Mi svegliavo a volte la domenica mattina, quando non si girava, con un suo messaggio: “Stai andando bene”. Era il nostro lavoro.