Feud: Ryan Murphy spiega i temi portanti della seconda stagione
Il creatore e showrunner di Feud, Ryan Murphy, ha spiegato il messaggio della prima stagione e messo in luce i temi portanti della seconda
"Sento che nulla è cambiato nel mondo dello spettacolo," ha dichiarato Murphy. "C'è quella sensazione, quando hai a che fare con lo show business, che le donne si rivoltino l'una contro l'altra, perché percepiscono che ci sia un unico posto disponibile in cima al piedistallo. Gareggiano per quel posto. Ho la sensazione che il modo per aggirare questo fenomeno stia nel garantire, alle donne e alle minoranze, posizioni di potere nell'industria. Il potere d'iniziativa, di sviluppo, di dirigere compagnie. E penso che la situazione dell'industria migliorerebbe. Ma per le attrici la peggior tragedia è che, una volta superati i 40 anni, il loro telefono smette di squillare. Laddove, per gli uomini, la carriera è appena iniziata."
Murphy ha poi precisato: "Il punto focale del racconto è che, in un certo senso, queste erano persone comuni, con bisogni comuni, desideri comuni e cuori comuni, che sono stati spinti in una circostanza straordinaria. In fin dei conti, un divorzio è un divorzio, e una rottura è una rottura. Sono essenzialmente questioni di cuore. Sono storie umane. La loro si è semplicemente svolta su un grande palcoscenico, dove ogni cosa aveva una risonanza sproporzionata. È molto importante, nella storia di Carlo e Diana, non perdere di vista - anche se si tratta di membri della famiglia reale - il cuore pulsante della storia. In particolare, l'idea che Diana fosse una ragazza comune catapultata su questo palcoscenico universale. Non era preparata a questo. È molto commovente, sin da subito."