Festival di Roma 2013: annunciati i film d'apertura di CinemaXXI e Prospettive Doc Italia

Saranno L'Amministratore di Vincenzo Marra e Lettera al Presidente di Marco Santarelli i film d'apertura di CinemaXXI e Prospettive Doc Italia al Festival di Roma...

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Dopo il film d'apertura del Concorso del Festival di Roma, sono stati annunciati i film d'apertura del Concorso di CinemaXXI e Prospettive Doc Italia.

Si tratta di L'Amministratore di Vincenzo Marra, e di Lettera al Presidente di Marco Santarelli: riportiamo di seguito il comunicato stampa ufficiale.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA
8|17 novembre 2013
 
L’amministratore di Vincenzo Marra apre il concorso CinemaXXI
Lettera al Presidente di Marco Santarelli inaugura il concorso Prospettive Doc Italia
 
L’amministratore di Vincenzo Marra è il documentario che aprirà il concorso di CinemaXXI, la linea di programma che il Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre 2013) dedica alle nuove correnti del cinema mondiale. Il regista e sceneggiatore napoletano, autore di Tornando a casa (2001, miglior film alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia), Estranei alla massa (2002, Menzione Speciale della giuria al Festival di Torino), Vento di terra (2004, Menzione Speciale della giuria a Venezia, film rivelazione dell’anno alla Semaine de la Critique di Cannes), L'udienza è aperta (2006, candidato al David di Donatello come miglior documentario italiano), Il gemello (2012, Menzione Speciale ai Nastri D'Argento), torna a puntare i riflettori sul Meridione, raccontando la vita di Umberto Montella, amministratore di condomini a Napoli. Le sue giornate trascorrono fra riunioni, incontri e problemi quotidiani di piccola e grande portata.
“Con L’amministratore ho voluto raccontare qualcosa dell’Italia di oggi, a partire da Napoli, una città che conosco bene – spiega Marra – Con Il gemello ho scoperto un modo di fare cinema in diretta che mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà delle persone che incontravo senza mediazioni o filtri. Molti spettatori mi chiedono come faccio a scrivere sceneggiature così accurate. I miei film non hanno sceneggiatura. Sono come una jam session a cielo aperto che io, il mio operatore e i miei protagonisti affrontiamo spontaneamente. Le storie si coagulano e si sciolgono seguendo un ritmo naturale. Mi pongo in una posizione d’ascolto per raccontarle al meglio. Credo che in Italia oggi sia questo il cinema più adatto a mettere in scena un Paese che cambia instancabilmente. Con il mio quinto capitolo di film documentari dedicati a Napoli, ho seguito un incredibile amministratore di condominio. Grazie a lui e fedele al mio stile, sono riuscito ad entrare nelle case delle persone, quelle ricche e quelle povere, in una Napoli ai tempi della crisi, in ogni caso vitale, arrabbiata, esagerata ma sempre sorprendente. Sono contento ed eccitato di vivere, per me e per il mio film, la nuova esperienza del Festival di Roma”.
L’amministratore, un documentario che avrebbe potuto essere diretto da Luigi Zampa e scritto da Eduardo De Filippo, conferma in Vincenzo Marra uno degli sguardi più schiettamente mobili e irrequieti del cinema italiano contemporaneo. Fautore di un cinema del reale che bracca corpi e storie negli angoli più angusti dell’Italia contemporanea, Marra è uno degli esponenti di punta del documentario di creazione italiano. Non a caso amatissimo da Martin Scorsese che lo reputa uno dei cineasti italiani più innovativi degli ultimi anni.
 
Prospettive Doc Italia, che come annunciato nei mesi scorsi è diventata una linea di programma rivolta ad esplorare le nuove tendenze del cinema documentario italiano, inaugurerà il suo concorso con Lettera al Presidente di Marco Santarelli. Il regista e produttore che ha firmato GenovaTripoli (2009, in concorso al Festival dei Popoli di Firenze), Interporto (2010, Festival di Torino), Scuolamedia (selezionato nella competizione del 33° Cinéma du Réel di Parigi, premio UCCA al Festival di Torino) e Milleunanotte (2012, Festival Internazionale del Film di Roma), racconta storie di uomini e donne che, dal dopoguerra a oggi, si sono rivolti al Presidente della Repubblica con la speranza di risolvere un problema o realizzare un sogno.
Lettera al Presidente è un attraversamento dell’immaginario collettivo di un Paese che, uscito dal disastro della seconda guerra mondiale, si è trovato ad affrontare le lusinghe del boom economico. Attento narratore di storie collettive, nonché emergente del cinema documentario italiano, Santarelli racconta con grande passione civile il rapporto – immaginario – che lega gli italiani al cosiddetto “potere”. Il documentario porta alla luce voci sepolte dal tempo, la cui urgenza risuona oggi più forte che mai.
 
 
L’AMMINISTRATORE
di Vincenzo Marra, Italia, 2013, 80’ | Prodotto da Gianluca Arcopinto
Le giornate di Umberto Montella, amministratore di numerosi condomini a Napoli, con la sua famiglia a lavorare nel suo studio, con le riunioni, gli incontri e i problemi quotidiani di piccola e grande portata. L'eterogenea platea di clienti ci racconta l'Italia di questi giorni. L'amministratore è un "Caronte" che ci traghetta nelle varie anime della città, nei condomini dei ricchi e dei poveri, dove spesso lo scontro con il proprio vicino diventa la valvola di sfogo per tirare avanti.
 
 
LETTERA AL PRESIDENTE
di Marco Santarelli, Italia, 2013, 69’ |
2 giugno 2013. Roma all’alba, una città che si sveglia lentamente. Nel pomeriggio, sul marciapiede che corre lungo la strada principale che separa la residenza del Presidente dalla città, una lunga fila di persone è in attesa che si aprano le porte dei giardini del Quirinale, un appuntamento ormai consolidato per festeggiare il giorno della Repubblica. Lungo i viali della residenza del Capo dello Stato, tre uomini stanno seguendo una guida che racconta la storia dei giardini. Chi sono questi tre signori? Per scoprirlo dobbiamo fare un passo indietro. È il 1969. Da Tortoreto, un piccolo paese dell’Abruzzo, tre ragazzini, sulla scia dell’euforia collettiva scatenata dallo sbarco sulla Luna degli americani, scrivono e firmano una lettera al Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, chiedendo che li aiuti ad andare su Marte. Quella richiesta scritta la ritroviamo ora nei locali dove l’archivio della Presidenza conserva le migliaia di istanze e lettere che i cittadini italiani hanno scritto ai loro presidenti. Un patrimonio inestimabile e mai studiato che va dal primo dopoguerra ai nostri giorni. Si racconta, quindi, l’Italia del dopoguerra, della ricostruzione, del boom economico, con le sue luci ed ombre. Un viaggio fatto di storie di vita, dure e drammatiche, ma anche di tanti sogni, che ci presenta l’Italia di ieri (e forse di oggi) da un punto di vista inedito.

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