Fargo: lo showrunner Noah Hawley rivela molti dettagli sulla seconda stagione
Noah Hawley, showrunner di Fargo, rivela molti dettagli sulla seconda stagione della serie antologica targata FX
Lo showrunner Noah Hawley ha però deciso di avvicinarsi alla seconda stagione come se fosse un reboot. La storia sarù ambientata nella città di Luverne, Minnesota, nel 1979 e mostrerà una lotta tra due gruppi criminali rivali che coinvolgerà anche una coppia di sposi (Kirsten Dunst e Jesse Plemons) e il poliziotto Lou Solverson (non è stato ancora annunciato il nome dell'attore che interpreterà il ruolo).
La seconda stagione avrà un'atmosfera quasi epica e tratterà tematiche e personaggi in modo più approfondito, pur mantenendo il tono che caratterizza Fargo fin dal film dei fratelli Coen di cui Hawley sta cercando di seguire l'esempio:
"Joel ed Ethan non si ripetono mai, quindi lo show sembrerebbe falso se provassimo semplicemente a rifare la stessa cosa".
Le puntate mostreranno come la coppia di sposi gestirà la situazione in cui si trova, ovvero essere al centro di una guerra tra due gruppi criminali in lotta, uno locale e l'altro proveniente da fuori città.
Le storie dei personaggi, che saranno probabilmente raddoppiati rispetto ai quattro protagonisti della prima stagione, saranno tutte collegate. Gli spettatori potranno vedere diverse prospettive della stessa storia, riuscendo anche a provare empatia nei confronti di chi normalmente non la suscita, un po' come accaduto in passato con l'istruttore di fitness (Glenn Howerton) per cui, nonostante fosse una specie di buffone, si provava dispiacere per il modo in cui è uscito di scena. Hawley ha poi aggiunto che gli spettatori potrebbero sostenere un personaggio nel momento in cui entra in scena e poco dopo cambiare idea, rendendo così la narrazione più interessante.
Lo showrunner pensa che sia molto importante provare empatia per i personaggi, anche per evitare di essere accusati di prendere in giro un'area e i suoi abitanti. Nello show ci sono degli idioti, ma questa loro caratteristica non è legata al luogo in cui sono nati e cresciuti. Noah è convinto che spesso si sottovaluti le persone e sfruttando il falso espediente della storia vera si può essere più originali:
"Come nel film Fargo, quando Bill Macy viene arrestato alla fine, Marge (Frances McDormand) non si vede da nessuna parte perché lui è in una giurisdizione diversa. E' meno drammatico su un livello, ma non lo rende meno interessante".
La prima stagione era ambientata nel 2006 e i cittadini della piccola realtà in cui si svolgevano gli eventi si sentivano comunque sicuri e protetti, rimanendo sconvolti dalle morti avvenute. Hawley ha quindi spiegato:
"Nel 1979, a Laverne, Minnesota - una città più piccola, circa la metà di Bemidji della prima stagione - si erano affrontati tutti gli omicidi dell'ultimo periodo degli anni Sessanta, c'era la guerra del Vietnam, era avvenuto il Watergate. Ci si trovava in una situazione economica di recessione".
L'area del Nord Dakota, anche alla fine degli anni Settanta, veniva considerata una zona di frontiera, persino dal punto di vista mentale, creando quindi un'atmosfera quasi western. L'idea dello showrunner è quella di mostrare il momento più basso della storia americana dai tempi della Depressione. Ci sarà inoltre una componente legata al film Crocevia della morte, in cui Gabriel Byrne rimane coinvolto in una guerra tra gang, film dall'atmosfera simile alla serie.
Le riprese devono ancora iniziare e gli attori contribuiranno a rendere diversa la seconda stagione dalla prima, in cui si era cercato di mantenersi originali rispetto al tono del film. Lo show, inoltre, è una storia che si svolge in dieci ore e per questo motivo i personaggi devono essere affrontati in modo serio e le sfide che affrontano devono essere realistiche. Hawley ha spiegato che gli autori hanno iniziato a parlare del progetto tv chiamandolo No Country For Old Fargo (Non è un paese per il vecchio Fargo), unendo i titoli dei due film dei Coen, perché deve possedere una qualità legata al concetto di una situazione di vita o di morte.
Noah ha apprezzato che tra i commenti alla prima stagione di Fargo ci fosse il fatto che gli autori fossero riusciti a utilizzare il concetto di dignità umana come espediente narrativo, mostrando persone non prive di difetti che cercavano di sconfiggere il male. La stessa idea sarà alla base dei nuovi episodi ma immersa in un periodo più incerto, non più mostrando il tentativo di proteggere un mondo bucolico ma piuttosto di ricreare quello che è scomparso.Nelle nuove puntate non ci sarà alcun flash forward legato al personaggio di Lou, perché verrà evitato ogni tipo di nostalgia nei confronti del lavoro compiuto in passato pur avendo apprezzato il cast e l'esperienza vissuta sul set.
Le riprese dei nuovi episodi inizieranno a metà gennaio e l'inverno sarà presente nella prima metà della stagione, dando spazio questa volta anche alla primavera e ai cambiamenti che avvengono, scoprendo se Fargo può rimanere tale anche se non ambientato in una tundra ghiacciata.
Nei nuovi episodi, inoltre, saranno forse meno presenti citazioni bibliche e aneddoti.
Randall Einhorn ritornerà alla regia e firmerà il primo episodio e altre due puntate. Lo stesso Noah sarà il regista di una puntata e altri filmmaker si occuperanno della serie. Dal punto di vista visivo ritornare agli anni Settanta permetterà di avere un design specifico e molto divertente. Per quanto riguarda il linguaggio gli autori hanno deciso di rimanere fedeli a quanto scelto nella prima stagione, con uno specifico movimento di telecamera che è diventanto quasi un elemento che contraddistingue lo show.
Hawley trova interessante che molti dei film dei Coen possiedano delle caratteristiche horror:
"C'è quella stessa sensibilità a livello morale del "non andare in cantina. Se trasgredisci verrai punito". Se pensate a Sangue facile o Non è un paese per vecchi, quando Josh Brolin è seduto sul letto del motel e vedete la luce sotto la porta - E' la tensione, il suo ritmo, che crea quella paura".
Lo stesso viene creato dalla stanza di hotel al centro di Barton Fink - E' successo a Hollywood.
Lo showrunner non pensa che ci sia una rivalità tra Fargo e True Detective, e ha avuto modo di trascorrere molto tempo insieme a Cary Fukunaga che considera un vero gentiluomo e artista. Noah ha sottolineato che le due serie non sono nemmeno nella stessa categoria agli Emmy, nonostante siano entrambe antologiche e con grandi ambizioni cinematografiche.
Hawley ha sottolineato che è bellissimo vedere come ci siano molti progetti televisivi interessanti e originali in tutto il mondo, arrivando persino a quota 350 serie attualmente in produzione.
I Coen non hanno potuto dare il proprio input alla seconda stagione di Fargo perché sono al lavoro su Hail, Caesar, ma hanno ricevuto il materiale all'inizio della lavorazione e sono entusiasti per il successo della prima stagione.
Lo showrunner prova un profondo rispetto nei loro confronti e apprezza ogni conversazione che può avere o i suggerimenti ricevuti, anche se potrebbe essere più semplice a livello professionale se non volessero contribuire alla storia:
"Quando stai raccontando delle storie con molti pezzi mobili che devono svilupparsi in un modo molto specifico, è più facile farlo se si ha un'unica prospettiva. Quindi anche se amerei ogni commento o opinione che possono avere, stiamo andando avanti senza questi elementi".
Fonte: EW