Fallout: il supervisore dei VFX racconta lo sviluppo della tecnologia e le principali sfide affrontate

il supervisore dei VFX di Fallout racconta lo sviluppo della tecnologia e le principali sfide affrontate per la serie

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In un'intervista con THR, Jay Worth, supervisore dei VFX di Fallout, ha parlato del processo di realizzazione delle serie tratta dall'ominimo videogioco. Ecco i passaggi più interessanti.

Le principali sfide

Nel corso della chiacchierata, Worth si concentra soprattutto sulle sfide principali affrontate:

Quella più impegnativa è quella più ovvia: il ciclope, perché volevamo davvero trovare un modo per catturare la performance di Chris Parnell. Ricordo quando Graham [Wagner, co-showrunner] mi ha chiamato e mi ha chiesto: "Cosa ne pensi dei ciclopi?". Non hanno mai un aspetto preciso. ma sempre uno finto che arriva dall'idea "bloccato al centro della tua fronte" [stuck-in-the-middle-of-your-forehead mutated] invece che da "mutante", e la sensazione che ne deriva avrebbe tolto umorismo e umanità alla sua interpretazione. Abbiamo fatto molta fatica e i primi concept art non erano belli. Ma ho collaborato con Important Looking Pirates, una società svedese che ha realizzato l'esoscheletro di Dolores per Westworld [precedente serie a cui ha lavorato] e il de-aging di Anthony Hopkins per il personaggio di Young Ford [sempre in Westworld] quindi mi sono affidato a loro.

Ci sono volute comunque molte più tentativi di quanto pensassi. Una delle scoperte è stata quando gli abbiamo fatto due sopracciglia invece di una, cosa che sembra strana se la si guarda adesso e si pensa: "Certo che ha due sopracciglia". È stato uno strano momento di sorpresa. Volevamo davvero mantenere l'umanità del personaggio. Ha fatto una performance così divertente. Non volevamo distrarci e allontanarci da questo.

Ecco invece come è stato portato sullo schermo il naso del Ghoul interpretato da Walton Goggins:

Abbiamo messo dei marcatori di tracciamento, in modo da mantenere tutte le informazioni del trucco. Tutti i movimenti e il modo in cui il suo viso si muoveva non sono stati modificati perché il trucco era attaccato alla sua pelle e quindi tutte le sue performance facciali sono state catturate. Non abbiamo toccato nient'altro. Era tutto davanti alla macchina da presa. Abbiamo dovuto solo rimuovere il naso, il che è stato fantastico.

Lo sviluppo della tecnologia usata in Fallout

Worth passa poi a parlare dello sviluppo della tecnologia utilizzata nella serie:

Jonah [Nolan, produttore] e io abbiamo iniziato a lavorare su [questa tecnologia] nove anni fa. È venuto da me dopo Interstellar, quandpo ci stavamo occupando della prima stagione di Westworld. Mi ha detto: "Ho un'idea, voglio prendere un proiettore e voglio che tu costruisca un supercomputer in modo da poter usare un motore grafico". Era prima di The Mandalorian e non conoscevo nessuno che lo facesse. Avevo un tizio che aveva costruito un supercomputer, ma non riuscivamo a ottenere la potenza di rendering, non riuscivamo a capire come farlo. Così ci abbiamo messo un perno [PIN].

Ho lavorato con Jon Favreau [ideatore di The Mandalorian] - Jonah lo conosceva personalmente e io avevo lavorato con lui in [la serie fantascientifica della NBC] Revolution - e ci ha invitato ad andare sul set di Il Re Leone e poi nel mondo dei Mandaloriani. Ho pensato: "Avete appena capito [come ottenere] alcune di queste cose", e poi siamo riusciti a usarle per la terza stagione di Westworld. Ma anche adesso, il modo in cui il cinema e la tecnologia si fondono in qualcosa di nuovo è davvero divertente ed emozionante.

Una nuova tecnologia per la seconda stagione?

Verso la fine dell'intervista, inevitabile poi una domanda sulla seconda stagione dello show. Se alcune scene presenti nella prima annata erano impensabili anche solo cinque anni fa, ci possiamo attendere qualcosa di nuovo, sotto il profilo tecnico, per i futuri episodi?

Penso che ci sarà [una nuova tecnologia], e non so necessariamente come sarà. Sono solo entusiasta di usarla. Jonah ha sempre abbracciato quello che si può fare con la tecnologia che aiuta dal punto di vista della vecchia scuola di regia. Siamo ancora registi della vecchia scuola, giriamo ancora in pellicola. Vogliamo ancora fare le cose in modo pratico quando possiamo e utilizzare le nuove tecnologie quando ci aiutano.

C'è sicuramente un approccio del tipo "se non è rotto, non aggiustarlo". Se c'è uno strumento che ci aiuta a migliorare le cose, lo usiamo al 100%. C'è molta tecnologia là fuori che è focalizzata sulla creatività ma non è necessariamente pronta per i VFX. Stanno iniziando a fare questo passaggio. Non vedo l'ora di incontrare alcuni dei nostri partner tecnologici nelle prossime settimane, perché ora stiamo davvero approfondendo la questione e ci chiediamo: "Cosa potete mettere in tavola a cui forse non abbiamo pensato?". Per fortuna vengo coinvolto molto presto nel processo creativo. Non so cosa faremo nella seconda stagione, ma non vedo l'ora di poter dire di sì ad alcune nuove idee.

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Trovate tutte le informazioni su Fallout nella nostra scheda.

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FONTE: THR

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