Falling Skies: Noah Wyle e Drew Roy sui cambiamenti della serie
I due protagonisti della serie di TNT parlano dei cambiamenti dei personaggi e delle new entry della terza stagione
Di seguito trovate un ampio riassunto di un'intervista tratta Collider. Vi avvertiamo però: alcune dichiarazioni potrebbero contenere degli spoiler!
NOAH WYLE: Abbiamo corso dei grossi rischi all'inizio di questa stagione, a cominciare da dove avevamo lasciato i personaggi l'anno scorso. C'è stato un salto di sette mesi, il mio personaggio è passato dal non volere ulteriori responsabilità, a essere improvvisamente il Presidente degli Stati Uniti, abbiamo avuto un bambino e abbiamo stretto un'alleanza con una nuova razza aliena. In molti modi, questa è la nostra stagione migliore, ma è stata anche quella a cui abbiamo dovuto lavorare più duramente. [...] Non mi vedo come un attore dinamico d'azione. Mi sentivo a mio agio a fare parte di un gruppo, mentre ero molto nervoso all'idea di doverne guidare uno. Ero molto nervoso a mettermi in mostra come la figura di riferimento sui poster e come il tizio che risolve le situazioni. Non è proprio nella mia natura.
DREW ROY: E' stato davvero divertente. E' stato fantastico poter provare qualcosa di diverso. Sostanzialmente è come avere un personaggio completamente nuovo. Lo è stato davvero. Troviamo Hal nel suo momento peggiore di sempre, e non potrebbe esserci momento migliore per attaccare qualcuno tanto sicuro di sé. Noah mi è stato di enorme aiuto nel ricavare le piccole sfumature del personaggio.
Noah, quanta conoscenza ti rimane dall'interpretazione di un personaggio esperto? O dimentichi tutto dopo aver girato?
WYLE: E' come sgobbare per un esame. Mi piace il lavoro da detective. Mi piace leggere. E' una delle cose che mi piace di più del mio lavoro. Alcune cose ti rimangono in mente. A volte rimangono, a volte no. Teoricamente potrei fare una toracotomia, ma non mi andrebbe di farla. [ovviamente qui l'attore fa un chiaro riferimento a E.R., serie in cui ha interpretato per anni il ruolo dell'amatissimo Dott. Carter] A Will Patton piace leggere storia militare. Anche a me piace. Gran parte delle nostre discussioni hanno a che fare con la storia militare, perché è importante per i personaggi ed è qualcosa che interessa a entrambi. Però, ho visto Will un paio di mesi ed è stata l'ultima cosa di cui abbiamo parlato. Dipende dal luogo di lavoro.
E' stato più facile quest'anno, non essere sempre in movimento?
WYLE: Dal punto di vista produttivo è sicuramente più facile. Dato che giriamo a Vancouver durante l'inverno, è davvero bello avere un set su cui recarsi. Nella prima stagione abbiamo occupato una scuola per cinque o sei episodi: sembrava che la cosa non funzionasse. Appena questo gruppo diventa statico, tutta la tensione si dissipa. Volevamo dare l'impressione che fossero inseguiti e braccati. Il fatto di arrivare a Charleston e stabilirsi a Charleston, mi ha reso un po' nervoso per come sarebbe sembrato.
Drew, come è stato avere Hal diviso tra Karen (Jessy Schram) e Maggie (Sarah Carter)?
ROY: Ora che Karen è completamente cattiva, è difficile. E' la prima ragazza di cui Hal si è innamorato perdutamente. Questo è successo perché erano sempre insieme in missione e si coprivano le spalle a vicenda. Il fatto che gli sia stata portata via, proprio davanti ai suoi occhi, si è sempre sentito enormemente in colpa perché è stata presa dagli alieni. Per lei, avanzare di livello, è come un ricordo continuo del fatto che sia stata presa davanti a lui. [...] Hal ha Maggie, ma questa relazione è quasi diventata come un rapporto tra una coppia vecchia, in cui lei si prende letteralmente cura di me. Abbiamo saltato la fase "luna di miele", che per lei va bene, visto i problemi di vicinanza che ha avuto, specialmente dopo quello che è successo quando era con la banda di Pope.
Che contributo danno a questa stagione Gloria Reuben, Robert Sean Leonard, Stephen Collins e Doug Jones?
WYLE: Doug Jones è fantastico. Inizialmente il suo personaggio doveva essere in computer grafica, con una comparsa che doveva fare da riferimento per gli sguardi. Poi hanno deciso di fare un passo avanti e hanno trovato Doug. Non so come ci è riuscito, ma riesce a trasmettere le emozioni e lo spirito anche con la maschera e la tuta. Abbiamo preso qualcosa che poteva essere sdolcinato e lo abbiamo reso davvero fantastico, ed è tutto merito suo e del suo talento. Gloria, Bob e Stephen sono stati parte di uno sforzo combinato per portare a bordo attori di alto calibro, per aiutare a rendere più facile la narrazione e rivelare più aspetti dei nostri personaggi. E' stato un po' egocentrico, nel senso che Gloria, Bob e io siamo vecchi amici: lavorare con vecchi amici è sempre divertente. Sono molto contento di come siano riusciti i loro personaggi.
Fonte: Collider